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Clerks. Commessi

Regia di Kevin Smith vedi scheda film

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La recensione su Clerks. Commessi

di cheftony
8 stelle

1994: il 24enne Kevin Smith giunge alla ribalta cinematografica grazie al suo film d'esordio, una graffiante commedia insolitamente in bianco e nero costata una miseria, realizzata coinvolgendo parenti e amici d'infanzia ed incassando alla fine la notevole cifra di 3 milioni di dollari ai botteghini americani. Poi poco importa se Smith in futuro non ha mantenuto le promesse, Clerks è indubbiamente un film divertente ed originale.

La giornata non comincia bene per il giovane commesso di un market, Dante: viene tirato giù dal letto dal proprietario ed esortato a recarsi al lavoro in sostituzione di un collega assente e, come prima cosa, non si apre la saracinesca, circostanza che "costringe" Dante al primo colpo di genio: appendere un lenzuolone con su scritto "Vi assicuro che siamo aperti".
Mentre Randal, lo sfaticato collega della videoteca accanto, resta perennemente in pausa e gli fa compagnia nel market, cominciano a presentarsi i clienti più assurdi del mondo, caricature (ma neanche tanto) degli statunitensi dei piccoli sobborghi sconosciuti, dove Clerks sembra essere ambientato; ecco quindi arrivare in negozio: un rappresentante di una ditta di chewing-gum che sobilla la gente a non comprare sigarette da Dante se non vogliono ritrovarsi con un tumore alla gola, un tipo che s'incastra la mano nel tubetto delle patatine Pringles, un altro che si mette a sedere in terra e sceglie accuratamente le uova, un altro ancora che desidera la carta igienica morbida per il bagno e una rivista pornografica per allietare l'evento.
Intanto, Dante deve gestire il suo rapporto con la fidanzata Veronica, da cui scopre che lei è sì andata a letto con pochi uomini ma ha praticato un po' troppe fellatio, deve mantenere l'impegno della partita di hockey nel pomeriggio, chiudendo il negozio per giocare sul tetto dello stabile, e recarsi al funerale di una sua vecchia fidanzata. Come se tutto ciò non bastasse, si ripresenta la sua fidanzata dei tempi del liceo...

Tutto questo putiferio di una "normale" giornata da suburbia americana è accompagnato da dialoghi volgari, feroci e dissacranti e da una colonna sonora perfetta, costituita da brani alternative rock e grunge e costati più della metà della produzione del film, su cui spicca la magnifica Got me wrong degli Alice In Chains.
Ritagliandosi anche la parte del corpulento perditempo Silent Bob, Kevin Smith gira un film che assicura divertimento per un'ora e mezzo, grazie al suo acuto spaccato della tragicomica vita di due poveri commessi, disgraziati e senza ambizioni.

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