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Clerks. Commessi

Regia di Kevin Smith vedi scheda film

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La recensione su Clerks. Commessi

di bradipo68
8 stelle

L'inno alla logorrea del sottoproletariato.Questo debutto alla regia dell'allora 23enne Kevin Smith è un film girato con pochissimi soldi in un bianco e nero che fa tendenza ,con qualche vezzo autoriale tipico del cinema indipendente americano,ma di una vitalità esplosiva,in cui le parole sono usate come veri e propri corpi contundenti.Il risultato è sbracatissimo in instabile equilibrio tra filosofia di vita e arte del cazzeggiare,tra sentimenti e turpiloqui variamente assortiti con frequenti venature di grottesco.Smith ci descrive in meno di 90 minuti un intera generazione di giovani americani che fanno lavori avvilenti per uno stipendio di fame e soprattutto che non vedono oltre il loro naso,vivono decisamente alla giornata.Ma sentirli parlare è veramente una goduria con la stessa serietà parlano di matrimonio e della saga di Guerre Stellari,organizzano addirittura una partita di hockey sul tetto dello store dove lavora Dante per terminare la giornata con una zuffa e conseguente riappacificazione.In più c'è una galleria di clienti al di fuori di ogni grazia di Dio:c'è il ricercatore di uova perfette,c'è la masturbatrice di animali al fine di raccoglierne il seme,c'è il rappresentante di una ditta di chewing gum che si mette a fare la crociata contro le sigarette,c'è un tizio che chiede a Dante di usare il bagno,si fa dare carta igienica morbida e rivista porno e poi non ha niente di meglio da fare che schiantare nel suddetto bagno(e l'ex di Dante avrà anche un rapporto necrofilo),infine Dante si becca pure una multa di 500 dollari perchè il suo amico,Randall,ha venduto un pacchetto di sigarette a una bambina di 4 anni.Un campionario completo,una logorrea che non stanca anzi che descrive con tutto quel fluire di parole il vuoto pneaumatico che c'è in questi giovani.Alcune parti sono decisamente irresistibili:la confessione della ragazza di Dante riguardo la sua predilezione per i rapporti orali,Randall che di fronte a una cliente con bimbo in braccio che gli aveva richiesto un film per bambini prima di quello ordina una sfilza di porno dai titoli molto esemplificativi,la comparazione tra L'impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi.Decisamente un piccolo cult che resiste inalterato al tempo.Da notare che Kevin Smith si ritaglia per sè la parte di Silent Bob che è l'unico in tutto il film che praticamente non proferisce verbo....

Su Lisa Spoonauer

non male

Su Marilyn Ghigliotti

da piegarsi

Su Jeff Anderson

non so se recita o è proprio così...

Su Brian O'Halloran

irresistibile

Su Kevin Smith

un esordio col botto con qualche vezzo autoriale ma una carica invidiabile

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