Regia di Michael Cimino vedi scheda film
In una contea di frontiera, a fine ’800, la tensione fra i grossi allevatori di bestiame e gli immigrati dell’Est Europa arriva al punto di rottura: i primi, grazie a connivenze politiche del più alto livello, progettano l’eliminazione fisica dei secondi (ricorda qualcosa, vero?). Intanto un uomo di legge e un sicario degli allevatori si contendono una bella prostituta francese, che a modo suo ama entrambi (toccante l’ultimo biglietto che le scrive Walken prima di morire). Alla fine non arrivano i nostri, ma i loro. Avendo provocato il rovinoso dissesto economico della United Artists ed essendo uscito nello stesso anno dell’elezione di Reagan, il film può essere considerato idealmente e cronologicamente il canto del cigno del cinema USA anni ’70 (ossia dell’ultima, irripetibile stagione di libertà creativa vissuta a Hollywood). L’abbagliante effetto d’insieme aiuta a far dimenticare certi buchi di sceneggiatura, probabilmente dovuti alle traversie produttive attraversate. Fra le conclusioni alternative delle due versioni che ho visto (Kristofferson e la Huppert vanno altrove a rifarsi una vita / lei viene uccisa) rimango affezionato alla prima.
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