Regia di Anatole Litvak vedi scheda film
Il titolo del film si riferisce al reparto dei malati piu' gravi del manicomio dove una giovane sposa ,Virginia (De Havilland) ,colta da improvvisa amnesia e dove viene sollecitata con forti shock emotivi a ricostruire il proprio passato.Una rappresentazione realistica e molto cruda in uno dei primi film in cui Hollywood affonta il tema della follia.Il regista Litvak e' molto bravo a dirigere un'opera che affronta molti argomenti come i regressi e i progressi della cura,senza disdegnare il rapporto privilegiato che si instaura con un medico.Fa una certa impressione la crudelta' e la stupidita' di certo personale sanitario,raccontato con passione in un bianco-nero che in molti momenti mette veramente ansia,nonostante ci si renda conto che la medicina nel tempo ha fatto passi avanti ,rispetto a quanto si vede nel film.La De Havilland e' talmente intensa e credibile da aver (giustamente) preso il premio come migliore attrice al Festival di Venezia,mentre la pellicola si colloca ai vertici sui film girati nei manicomi ,mi viene in mente l'altro capolavoro "Il Corridoio Della Paura" di Samuel Fuller.Imperdibile e da vedere.voto 8.
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