L'incredibile esperienza, all'interno di un manicomio, di Virginia Cunningham (de Havilland), una ragazza affetta da turbe mentali. Cinque nomination e nessun Oscar per un film problematico che suscitò polemiche e consensi.
“ The snake pit” grandioso film sui disturbi mentali e sulle case di cura con la magnifica Olivia de Havilland in una delle migliori prove di una sontuosa carriera da vedere almeno una volta all’anno è meraviglioso.
Un film devotamente freudiano, che si chiude sulle note di un capolavoro della musica mondiale. Nella storia di Virginia Stuart Cunningham la follia non è una tara che intacca indelebilmente la persona, ma è solo un momentaneo smarrimento causato da una combinazione di piccoli e grandi eventi traumatici. La causa scatenante della crisi è il senso di colpa: un peso che,… leggi tutto
L’odissea di una donna all’interno di una clinica per malattie mentali che, secondo gli standard attuali, verrebbe considerata un lager. La vediamo all’inizio, ignara di dove si trovi e del perché, e ne seguiamo la permanenza, fra miglioramenti e ricadute, fino al ritorno a casa con il marito. Il film ha qualche incertezza strutturale: la descrizione della vita in clinica non prevede un… leggi tutto
La fossa dei serpenti Stati Uniti 1948 la trama: Virginia Stuart/Cunningham è ricoverata in un istituto psichiatrico senza sapere il perché e senza ricordare neanche la sua identità. Con la tecnica dei flashback suo marito Robert Cunningham ricorda la loro storia d’amore, il loro bel matrimonio ed i primissimi sintomi psichiatrici della moglie. Virginia…
Opera manicomiale di grande caratura psicologica, girata come un invito a riflettere sulla genesi del comportamento umano e sui suoi conflitti morali e spirituali, allude alla psicoterapia come unica soluzione medico scentifica verso il recupero cognitivo. La de Havilland, che per quasi tutto il film recita coi capelli spettinati e il volto segnato dalla sofferenza, è un manuale vivente…
Bello. A momenti direi insostenibile per l'intensità drammatica. Grande l'interprete. Per fortuna finisce bene, sennò sarebbe da sprofondare in depressione. Da pelle d'oca la scena nel finale dei ricoverati che cantano "Goin' home", canzone che non conoscevo ed è stupenda. Ma quante belle cose si scoprono con Retecapri!
Il titolo del film si riferisce al reparto dei malati piu' gravi del manicomio dove una giovane sposa ,Virginia (De Havilland) ,colta da improvvisa amnesia e dove viene sollecitata con forti shock emotivi a ricostruire il proprio passato.Una rappresentazione realistica e molto cruda in uno dei primi film in cui Hollywood affonta il tema della follia.Il regista Litvak e' molto bravo a dirigere…
Buona la regia, bravi gli attori ma il film soffre gli anni sotto ogni punto di vista. Da non sottovalutare, poi, il ritmo parecchio basso. Giusto riconoscere i suoi meriti a una pellicola che sicuramente è stata più efficace nel suo contesto storico ma non mi sento di consigliarla allo spettatore moderno.
Virginia (Olivia de Havilland, prestazione superlativa, parzialmente 'rovinata' dalla deleteria voce di Lydia Simoneschi), una giovane donna, si ritrova in un manicomio e non ricorda bene né chi sia precisamente né il suo passato: un medico molto comprensivo, il dottor Kik (Leo Genn), prima usando l'elettroshock, poi una via di mezzo tra l'ipnosi e l'uso delle teorie…
Bellissimo e coinvolgente dramma psicologico, ambientato in un manicomio (io sono sempre contrario agli eufemismi...), per com'erano queste strutture all'epoca in cui fu girato il film. La protagonista assoluta è Olivia De Havilland, che dà un'ottima interpretazione di una donna sofferente e disturbata, strattonata da impulsi che non sa riconoscere e a discernere. La sceneggiatura comprende…
Un film devotamente freudiano, che si chiude sulle note di un capolavoro della musica mondiale. Nella storia di Virginia Stuart Cunningham la follia non è una tara che intacca indelebilmente la persona, ma è solo un momentaneo smarrimento causato da una combinazione di piccoli e grandi eventi traumatici. La causa scatenante della crisi è il senso di colpa: un peso che,…
Veri e propri film che si concentrano sulla mente umana e sulle malattie mentali. fonti di tormento anche per i registi che cercano invano di analizzarne le cause.
VOTO 7+ PSICANALITICO Pregi: grande De Havilland, regia di gran mestiere (ma mai banale), storia coinvolgente e discreto realismo. Difetti: lungaggini sentimentali e un finale tipicamente ottimistico-hollywoodiano. Però il film disturba e anche se il disturbo magari non è "genuino" e magari un pochino retorico e demagogico, colpisce dove si era prefissato di colpire. Come ho…
Cinema immobile (che a ben guardare è quasi una contraddizione). Per molti l'esercizio di girare all'interno di un unico luogo è stata una sfida, una dimostrazione di abilità, di tecnica (di uso del mezzo e di…
Dolore e sofferenza, ma occasionalmente anche genio e sregolatezza. Il cinema di denuncia, politico e sociale, ha soprattutto usato la messa in scena del disagio per attaccare le istituzioni e i metodi di cura. Ma non…
Cinema e follia un binomio inscindibile che più di tutti ha tenuto vivo l’immaginario collettivo. Alfred Hitchcock, Fritz Lang, Stanley Kubrick, Luis Bunuel, Ingmar Bergman e tanti altri Maestri del cinema, con la…
L’odissea di una donna all’interno di una clinica per malattie mentali che, secondo gli standard attuali, verrebbe considerata un lager. La vediamo all’inizio, ignara di dove si trovi e del perché, e ne seguiamo la permanenza, fra miglioramenti e ricadute, fino al ritorno a casa con il marito. Il film ha qualche incertezza strutturale: la descrizione della vita in clinica non prevede un…
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Commenti (2) vedi tutti
“ The snake pit” grandioso film sui disturbi mentali e sulle case di cura con la magnifica Olivia de Havilland in una delle migliori prove di una sontuosa carriera da vedere almeno una volta all’anno è meraviglioso.
leggi la recensione completa di claudio1959Efficacemente realizzato, indeciso nei contenuti: esperienza personale o messaggio unversale?
commento di Ramito