Regia di Val Guest vedi scheda film
L’inizio, con le immagini virate in color ocra (come poi la fine), è avvincente: mancano pochi minuti all’ora X, la Terra aspetta di conoscere il suo destino, un giornalista si mette a raccontare cosa è successo nelle ultime settimane. Quando poi si passa all’antefatto, le promesse non vengono mantenute: sullo sfondo ci sono perturbazioni climatiche sempre più preoccupanti, di cui la gente incolpa gli esperimenti nucleari delle due superpotenze, ma in primo piano c’è la frenetica attività di una redazione e le stucchevoli vicende sentimentali del giornalista di cui sopra, che si prolungano per un’oretta buona. Posso capire che l’intenzione era mostrare la vita di persone comuni troncata all’improvviso da una catastrofe epocale; di fatto, però, tale intenzione si traduce in forma di commedia, con il tono che poi si fa bruscamente serio quando si scopre la verità: l’asse terrestre si è spostato di 11 gradi, il pianeta si sta dirigendo verso il sole, per tentare di farlo rientrare nell’orbita verranno fatti esplodere quattro ordigni di potenza mai vista (incidentalmente, tutto ciò mi sembra poco plausibile). Meglio la parte semidocumentaristica, pur con gli evidenti limiti di budget (effetti speciali naïf, immagini di repertorio), alla quale è affidato un monito ancora valido: la Terra è la nostra casa comune, tutti devono sentirsi responsabili della sua tutela. Se c’è una scena che emoziona, è quella del conto alla rovescia in cui a ogni secondo viene inquadrata una delle capitali mondiali.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta