Regia di John Cassavetes vedi scheda film
...aspettano la nostra attenzione, il nostro rispetto ed il nostro amore incondizinato, come spesso è il loro!! E non smettono per un secondo di sentirsi 'figli'!
Un film molto bello ed appassionante, dove non si comprende il confine fra gli attori e i personaggi reali.
Nonostante l'età rimane un film attualissimo ed incredibilmente ben fatto.
Voler aiutare ed avere un gran cuore non sempre sono i giusti presupposti che portano ai risultati sperati. Qaunte volte ci sarà capitato di mettere anima e cuore in qualcosa e poi le cose non sono andate esattamente come speravamo?
Per aiutare gli altri bisogna essere preparati e spesso in equilibrio con noi stessi, diversamente il rischi è di fare più male che bene.
Senza dimenticare che l'aiutare gli altri si risolve quasi sempre in un grande aiuto che diamo a noi stessi a trovare nel mondo il nostro spazio vitale, la nostra missione.
Il mondo di cui si parla è molto complesso, come dicono giustamente, le cause sono molteplici e le situazioni sempre diverse. Per qualche anno ho operato anch'io con i bambini Down e ottenere risultati è un'impresa. Da un lato è incredibile la loro affettività, il loro sorriso dilagante, la loro gioia; per contro sebra, talvolta, di avere a che fare con una situazione che non migliorerà mai, proprio come nel film. I risultati sono per i più minimi. Solo alcuni... fortunati?... trovano un minimo di indipendenza.
E poi vengono tutte le infinite sfumature di... chiamiamolo 'disagio'... Per le quali anche il giusto approccio, l'empatia, la professionalità possono non essere sufficienti se non unicamente a gestirle.
Dopo il poco di esperienza fatta non pretendo di giudicare o di trovare soluzioni. Impossibile.
Il mio cuore però mi dice che sarebbe davvero stato meglio non fossero mai nate. Anche se è un po' come la scusa dei bambini che nascono e non hanno da mangiare.
E' indubbiamente vero che i genitori hanno grandi responsabilità. Se prendono una certa decisione, però, devono assumersene la responsabilità, direttamente e non accollando i loro 'errori' alla collettività. A volte si sa già in anticipo il destino di un figlio ed a volte no ed altre volte tale destino si consuma in modo accidentale.
Quindi per certi versi sono anche d'accordo con il funzionario che vorrebbe destinare maggiori risorse alle persone 'sane'. Per altri non possiamo abbandonarle a loro stesse e nemmeno le famiglie. Anche in questo ci va grande responsabilità.
Sono temi scottanti e certo non è per le persone problematiche che i nostri figli non hanno nemmeno la carta igienica a scuola, il sapone, i gessetti, ambienti decorosi, attrezzature all'avanguardia. I problemi arrivano da ben altro. Però viene da pensare.
C'è una popolazione in Africa dove le persone 'difettose' o presunte tali vengono uccise per non danneggiare il resto della tribù che forse un giorno dovrebbe farsene carico. Mi è sembrato una forma di sadismo pragmatico estremo.
Ed infatti stanno quasi scomparendo, anche a causa di questa selezione artificiale.
Tuttavia penso che il sottrarsi, come stiamo facendo, alla selezione naturale non potrà che danneggiarci in futuro. Io probabilmente sarei stato uno dei primi ad essere 'selezionato'...
Inoltre la collettività non può farsi carico di tutto il disagio del mondo. Tante volte, basterebbe... non crearlo. Penso che tanti politici, capi di stato, dittatori, affaristi avrebbero un gran lavoro per lavarsi le coscienze.
Tornando al film credo abbia centrato gran parte dei problemi, senza dimenticare i disastri familiari che si porta dietro e le vite distrutte.
E non dimentichiamo, soprattutto, che parliamo sempre e comunque di 'persone' con tutte le loro sfumature di emozioni e non di rado tante difficoltà ad esprimerle. Che aspettano la nostra attenzione, il nostro rispetto ed il nostro amore incondizinato, come spesso è il loro!! Che non smettono per un secondo di sentirsi 'figli'!!
Davvero ottimo!
Forse Judy Garland non è stata all'altezza nel ruolo, ma se l'è cavata dignitosamente.
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