Regia di John Cassavetes vedi scheda film
Banale il titolo italiano "Gli esclusi", mentre molto più suggestivo risulta quello originale "A child is waiting" (Un bambino sta aspettando). E' il terzo film diretto da John Cassavetes e il secondo realizzato all'interno del sistema hollywoodiano: apprezzabile per il coraggio nell'affrontare la difficile tematica dell'handicap e della disabilità, non è tuttavia fra le sue opere più memorabili. Il regista dimostra il suo talento soprattutto nell'applicazione di certe tecniche da "cinema-verità", muove con naturalezza la sua cinepresa nei locali dell'Istituto per bambini mentalmente ritardati, filma con molto rispetto e pudore la presenza di autentici disabili che fungono occasionalmente da attori. Tuttavia, la trama risulta strutturata in maniera un pò troppo semplicistica- con la Garland che interpreta una sensibile educatrice che si affeziona ad un bambino particolarmente problematico, rifiutato dalla sua famiglia, ed entra in conflitto con il direttore dell'istituto, che non ammette preferenze da parte del personale- e risulta anche datata in certi dialoghi, dove si evince la convinzione, tipica dell'epoca, che la soluzione migliore per i bambini ritardati fosse quella di essere sistemati in appositi istituti (smentita dalle legislazioni successive applicate in diversi paesi, compresa l'Italia, per l'inserimento dei disabili nelle classi "regolari"). Non mancano sequenze autenticamente commoventi- soprattutto quella della recita in costume nel Giorno del Ringraziamento- ma la sceneggiatura di Abby Mann a tratti abusa di un patetismo strappalacrime scontato, rinforzato dal commento musicale. Fra gli attori, Burt Lancaster e Judy Garland ci mettono il loro impegno, pur avendo a che fare con personaggi caratterizzati in maniera piuttosto rigida, cosicchè risultano forse preferibili i "comprimari" Gena Rowlands (moglie del regista) e Steven Hill nei panni dei genitori di Reuben, il bambino "difficile" al centro del film. La Garland è qui al suo penultimo film, girato quando l'attrice aveva già sviluppato seri problemi di salute a causa della sua dipendenza dai farmaci e dall'alcool, e la sua presenza non può non risultare, in un certo senso, malinconica. In una piccola parte come padre di una ragazza ritardata si rivede Paul Stewart, attore caratterista che aveva avuto il piccolo ma significativo ruolo di maggiordomo in "Quarto potere" di Orson Welles.
voto 6/10
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