Il giorno in cui lo stimato commercialista parmigiano sessantenne Nino Monti, decide di prendere il bus per raggiungere il suo ufficio anziché percorrere la distanza che lo separa in auto, ecco che una anziana donna lo avvicina per chiedergli i soldi del biglietto. Solo dopo sollecitazione della stesa, l'uomo si accorge che la donna altri non è se non la versione, precocemente invecchiata, di una sua fidanzata di venti anni prima, conosciuta come Anna Brigatti.
Proprio quel giorno, non molto dopo quell'incontro, e nei paraggi del luogo d'incontro dei due, un efferato omicidio scuote la sensibilità di tutta la città, lasciando a terra una anziana portinaia sgozzata, e l'ipotetico assassino in fuga. Riferita la cosa ad un amico medico, costui rivela all'uomo che la donna in realtà è morta anni rima per un tumore, dopo aver sposato un conte ed essersi trasferita a Sondrio.
Quando a Nino capita l'occasione di dover accompagnare la moglie ed un'amica proprio a Sondrio per una visita medica, l'uomo si organizza una volta lasciate le due donne, per andare a visitare la casa della donna. In loco l'uomo ha occasione di rincontrarla, trovandola ancora affascinante e bella come in passato.
I due si rivedono più avanti, dandosi appuntamento tra le rive del Ticino, dove però, facendo un giro in barca, Anna finisce per cadere in acqua ed annegare.
Avvisata la polizia dell'incidente, la ricerca della misteriosa donna si rivela un vero mistero, dopo che anche l'anziano marito della donna dichiara che la donna è mancata già tre anni prima, come peraltro era già stato riferito al protagonista dal suo amico medico, peraltro morto poco dopo a causa di un infarto fulminante.
I fantasmi esistono, e Nino, infelicemente sposato con una donna arida e bigotta assieme alla quale vive una unione più di facciata, che di sincero attaccamento, comincerà a comprenderlo quando l'ardore per la riscoperta di Anna lo farà rinascere, dando linfa alla propria vita spenta e ormai senza più rilevante significato.
Tratto dal romanzo omonimo di Mino Milani, la coppia Dino Risi e Bernardino Zapponi, già artefici del felice progetto di Anima Persa, solo di pochi anni precedenti, traspongono con grande efficacia una storia di misteri perfettamente radicata in un territorio oscuro e tenebroso, ove il grigiore meteorologico che invade centri cittadini e lungofiume ticinese, riescono a pervadere anche l'animo dello spettatore, costretto ed avvinto attorno ad una storia di crimini sentimentali e di fantasmi molto meno evanescenti di quanto si potrebbe pensare.
Come in Anima persa, gran parte della riuscita del film è dovuta all'azzeccato cast di due attori e mattatori protagonisti, Marcello Mastroianni devastato e rinvigorito dalla tardiva, rinata passione amorosa, e una Romy Schneider che riesce ad apparire la maschera invecchiata di se stessa, ed il gioiello di bellezza ed avvenenza dei vecchi tempi, con la stessa disinvoltura da renderla perfettamente credibile nel suo ruolo di fantasma del cuore.
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