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Fantasma d'amore

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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La recensione su Fantasma d'amore

di port cros
8 stelle

Dino Risi si allontana dai territori della commedia per realizzare un inedito ed affascinante mistery romantico, melodramma d'amore e al contempo giallo soprannaturale, dal fascino ambiguo e nostalgico e dall'ambientazione brumosa in una Pavia gotica e malinconica. Uno degli ultimi ruoli di Romy Schneider.

 

Nino Monti, un commercialista di Pavia, incontra in autobus una donna che dapprima egli non riconosce, sebbene ella affermi essere un suo amore della giovinezza, Anna Brigatti. Il professionista, sposato con una gelida bigotta, rimane turbato dal riaffiorare dei ricordi di quella relazione e dallo stato pietoso della un tempo bellissima Anna, ormai sfiorita. Negli stessi giorni un efferato delitto ha luogo presso la vecchia abitazione di Anna, che Nino rincontra ancora, proprio in quella strada. Da questi eventi si dipana una l'infittirsi di un mistero che porterà il serio commercialista a dubitare dei suoi stessi occhi e della sua sanità mentale, dato che la misteriosa Anna sembra trasfigurarsi in un fantasma che appare e scompare dalla realtà terrena, a volte ancora bellissima, a volte invecchiata sciupata, senza che l'ossessionato Nino riesca ad afferrarne l'esistenza.

 

 

Romy Schneider, Marcello Mastroianni

Fantasma d'amore (1981): Romy Schneider, Marcello Mastroianni

 

Dino Risi si allontana dai territori da lui solitamente dominati, quelli della commedia anche di costume, per realizzare un inedito ed affascinante mistery romantico, un melodramma-giallo che sconfina persino nel fantasy (e, sebbene in una sola inquadratura, nell'horror).

In questo film, che non figura tra i più conosciuti del regista, nondimeno egli dà prova di abilità nel gestire sia gli elementi melodrammatici e romantici sia quelli del giallo soprannaturale, fondendoli armonicamente. Pur cimentandosi con una trama che sarebbe ascrivibile al thriller, la regia di Risi sceglie un tono e ritmo rarefatto, non essendo tanto tesa a creare tensione nello spettatore, ma piuttosto un senso d'inquietudine e di nostalgica malinconia. Se Nino, il cui punto di vista è per l'intera pellicola anche quello dello spettatore, è pur preso dall'ossessione per la scoperta di una “verità” razionale, Risi si sofferma principalmente su altri temi: l'inaspettato riesplodere del turbamento sentimentale in un uomo maturo, il rimpianto per una giovinezza ormai passata, il sopravvivere del sentimento al trascorrere del tempo che implacabilmente fa sfiorire la bellezza dell'amata, indirizzandosi quindi quel sentimento al fantasma di un ricordo. Il tutto sempre sul filo dell'ambiguità, giocando tra dimensione razionale ed irrazionale in un limbo in cui la realtà e l'immaginazione si confondono pericolosamente.

 

Romy Schneider, Marcello Mastroianni

Fantasma d'amore (1981): Romy Schneider, Marcello Mastroianni

 

Al fascino ambiguo ed inquietante della pellicola contribuisce in maniera determinante il tono crepuscolare dell'ambientazione pavese, reso dalla fotografia di Tonino Delli Colli: atmosfere nebbiose di una bassa padana dalla malinconia gotica, avvolta da un'aura di mistero e di sogno ad occhi aperti. Una nebbia pervasiva che fagocita tutto in un grigiore spettrale che confonde la vista ed i sensi, portandoci a dubitare, insieme a Nino, del confine tra ciò che abbiamo effettivamente visto e ciò che ci siamo solamente immaginati. All'atmosfera onirica contribuiscono le musiche evocative composte da Riz Ortolani, che per l'occasione chiamò il musicista swing Benny Goodman ad impreziosire col suo malinconico clarinetto la colonna sonora.

 

 

Ottimamente in parte i due protagonisti. Marcello Mastroianni, il cui punto di vista è quello dello spettatore, porta sulle spalle la pellicola con bravura tanto discreta quanto incisiva. L'illusione del desiderio è perfettamente incarnata da Romy Schneider, eterea eppure tormentata, che accetta anche di farsi imbruttire e sciupare in quello che purtroppo sarà uno dei suoi ultimi ruoli, prima della morte prematura avvenuta l'anno seguente.

 

 

 

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