Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Fiaba, racconto fantastico racchiuso nell'incoscio territorio onirico di nostra fanciullezza. Il ricordo conscio immortale resta interiore nelle personalità mondiali, attente o erranti; non fa differenza.
Il bosco, questo bosco vecchio non appartiene metaforicamente a gli "attenti" ma a gli "erranti". Sono loro, io, perchè come sbandato bambino.., possiamo calpestare le foglie e i muschi. Sentire freddo, (lui il vento Matteo,è stato liberato da quel bullo colonnello Procolo), ascoltare gli animali del bosco scambiarsi due parole mondane, vedere montagne dai miti colori. Il bosco e gli abitanti in esso formano un ecosistema vitale e questo lo sappiamo già.
Brama, bramosia di non lasciare niente al caso, di un marcato guadagno speculativo. Come potrebbe essere diversamente, sono un colonnello e devo avere spazio commerciale (come mi sento banale). Eppure Giaco "il brigante" aveva ordinato specifiche direttive. Mai rompere il sigillo d'oro.
Sono vecchio ma voi Geni degli alberi non mi fermerete.. Non posso aspettare la morte con le mani in mano; - sei fastidiosa Gazza. No! Cosa ho fatto! Non volevo ucciderla, sono un uomo autoritario ma delle volte avverto dei risentimenti. -
I Geni: questo uomo testardo.. cosa ne può sapere lui.. La saggezza non gli appartiene.
La Volpe: i bruchi, sento il loro rosicchiare. Ieri è giunto fin qui l'orco con il sudicio carro, le farfalle librarsi in cielo di un giallo acceso..
Benvenuto: io voglio imparare a sciare ma presto lascerò questo paese sperduto nelle montagne contro il volere di mio zio.
Il Vento Matteo: - sono stato rinchiuso dentro la grotta per molto tempo adesso sono libero grazie a te, chiedi pure. -
Il Bosco Vecchio: aggraziata bellezza, magnifica sensazione di freschezza rigenerante.
La brezza del vento Matteo.. notturna, e la luna piena stasera mi inlumina di bianca luce, ormai è morto tagliato. Non dispero.. Mi faccio coraggio. Intera natura occupata, schiacciata dal cemento, fortuna che qui ci sono le montagne a proteggermi ma i tempi passati non tornano. Io preferisco chiamarlo virus, molto peggio del bruco.
Maggiordomo: Come le sembra la montagna per viverla? Qui c'è pace e serenità accudisca il ragazzo come per volere del testamento.
L'altra Gazza: - Per quale motivo siete in mezzo al bosco infreddoliti? - Io e mio nipote ci siamo smarriti sapresti indicarci la strada per il ritorno? -
- Venite con me io vado a trovare la Gazza sentinella.. Seguitemi sbrigatevi.
Il Topino: Gli accordi sono stati presi colonnello Procolo ogni notte rosicchio senza sosta, ormai è questione di attimi. Lei però mantenga la parola data.
L'Ombra: non sei degno di me.. non ti riconosco più cinico e senza cuore stai compiendo una cosa sbagliata, vile. Perchè devo starti vicino, non sarò mai più la tua ombra, addio, per sempre.
Procolo: colpa di questa terra, sospiro, di questo bosco incantato, da quando mi sono trasferito qui sono cambiato. Pavido decisionale, umore depresso.. caparbietà e scaltrezza di mediocre identità. La vita da comune civile mi sta rammollendo la vecchiaia non è nulla a confronto. Mai il risentimento più forte, ma non posso abbandonarlo al suo destino tragico. Queste terre non mi appartengono il testamento parla chiaro.
- Perchè non dà mai ascolto, è impazzito? come si può uscire con questo tempo Matteo.. -
Ho freddo sto per morire e sono stanco ora li vedo non mi importa se questo è un miraggio o pure no! Alzo la mano ghiacciata per il solenne saluto, sono un colonnello che muore: la Tristezza delle volte sa raggiungere bellezza superiore. Ho sbagliato nipote, perdonami.
7/10
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