Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Il segreto del bosco vecchio, derivante da un racconto di Dino Buzzati, incarna l'anima naturalista e, detto se possibile in termini non teologici, panteista di Ermanno Olmi.
Più volte e in altri luoghi, però, il regista bergamasco è riuscito meglio a rappresentare questo rapporto di equilibrio, perfetto e fragile al tempo stesso, della trascendenza e dell'immanenza della Natura.
Personificando i fenomeni atmosferici (il vento Matteo, imprigionato in una caverna come fosse un antico titano o un sovversivo ottocentesco) e dando voce agli animali dei boschi, Olmi banalizza il discorso cinematografico impostato sull'afflato naturalista di cui sopra, riducendolo al livello di un cartone istruttivo per la televisione dei ragazzi.
Anche come fiaba, tuttavia, il film si rivela sghembo e poco efficace: in questo senso, a nulla vale la buona prova di un Paolo Villaggio inusualmente misurato.
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