Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film
Nel 1974-75 Fernando Di Leo, tra un film di genere erotico (LA SEDUZIONE) e i personalissimi noir, infilò COLPO IN CANNA: un mix tra commedia, action e noir annacquato. Nora è una hostess dai facili costumi che approda a Napoli, consegna per gentilezza un dono a un tizio di nome Silvera, si innamora senza troppo trasporto di Manuel, un acrobata che l’ha soccorsa dopo il pestaggio degli uomini di Silvera rivelatosi un noto malvivente. L’intraprendente Nora volente o nolente si insinua nelle trame della malavita locale innescando una lotta senza quartiere tra Silvera, don Calò e altri sotto la minaccia fantasma in città de “l’Americano”. Poco prima del decollo finale capiremo i doppi e tripli giochi della protagonista e gli inganni perpetrati ai boss locali. COLPO IN CANNA – girato con poco mordente – mescola gag, scazzottate ritmate dal charleston, inseguimenti e sparatorie innocue. Già nei titoli di testa si era preannunciato un divertimento in due tempi, ma divertimento ce n’è ben poco, se si può considerare tale vedere Jimmy il Fenomeno con le braghe calate mostrare le chiappe a noi e il resto a Ursula Andress desnuda. Lei la star della pellicola appare generosamente discinta e recita più con le cosce che con la sua scarsa espressività. I big della malavita Woody Strode e Aldo Giuffrè sono sprecati. Curiosa la presenza dell’ex bello Maurizio Arena in abiti talari doppiato da Ferruccio Amendola (forse lui sì che si è divertito nel dare la voce prima ad Arena e poi a Jimmy il Fenomeno con accento preMonnezza). L’unico merito da ascrivere allo svogliato Di Leo è l’impiego comico di Lino Banfi nelle doppie vesti di tassista riccioluto e baffuto dalla battuta pronta e nei panni del commissario Calogero pasticcione, pieno di tic e dal look anni ’70 Doc.
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