Regia di John G. Avildsen vedi scheda film
Da un libro di Steve Shagan, un thriller fantapolitico,in cui il poliziotto George C.Scott indaga sul delitto di un amico benestante,trovato ucciso a pistolettate,presumibilmente dopo un incontro galante:l'inghippo ha ramificazioni estesissime,la questione è una formula che rimpiazzerebbe il petrolio,escogitata dai tedeschi verso la fine della II Guerra Mondiale,e saranno in diversi a lasciarci la pelle.Giocato sulla falsariga de "Il maratoneta",di cui riprende Marthe Keller,in un ruolo analogo a quello dell'altro film. "La formula" porta il detective protagonista ad incontrare uomini potenti (come il personaggio di Marlon Brando,che svelerà all'altro come si muovono gli ingranaggi della faccenda),fino alla Berlino divisa,al cui checkpoint si svolgerà una scena chiave.Benchè Scott si immerga con consumata,sciolta bravura nel ruolo di un investigatore sicuro di sè che si scoprirà meno furbo di quanto pensasse,il film procede non incalzante,con un grado di suspence non elevatissimo:la Keller,affascinante,ripete il numero visto accanto a Dustin Hoffman qualche anno prima,Brando,che poi non apparirà più sugli schermi per nove anni,si presenta pingue,invecchiato e piuttosto in vena di istrionismi un pò fuori luogo,e la regia di Avildsen,comunque sobria e corretta,mostra qui più mestiere che ispirazione.Finale,per fortuna,poco illusorio,come usava in un'epoca in cui non era obbligatorio mandare a casa sollevati gli spettatori.
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