Regia di John Frankenheimer vedi scheda film
Il film è tratto da un eccellente romanzo di David Seltzer, autore meglio noto per il romanzo da cui, tre anni prima, era stato tratto il campione di incassi IL PRESAGIO (The Omen), che riesce a precorrere i tempi anticipando inquietudini e paure ambientaliste che oggi appaiono molto meno "fantascientifiche" di allora. Purtroppo nonostante l'elevato budget a disposizione, il reparto effetti speciali non ha saputo dare alle mostruose creature che popolano la seconda metà del raconto delle movenze credibili. I tempi della grafica computerizzata di Jurassic Park sono ancora lontani e nonostante l'elevata qualità dei make-up, gli orsi mutanti in alcune sequenze caracollano in modo quasi grottesco, spezzando non poco la tensione che si era andata cumulando.
Il medico attivista Rob Vern, impegnato nel campo dei diritti umani nei quartieri degradati di Washington, viene incaricato di indagare su una disputa che sta opponendo gli indiani abitanti di una foresta del Maine e i dipendenti di una cartiera che utilizza il legname della foresta. Per i primi, la cartiera riversa nelle acque dei fiumi prodotti tossici, che hanno distrutto l'ecosistema locale. Per i secondi, i pellerossa della riserva, spesso ubriachi, sono diventati violenti, al punto di essere ritenuti responsabili della sparizione di alcuni turisti. Il dottor Vern deve stabilire da che parte sta la ragione e parte con la moglie musicista per andare a soggiornare in uno chalet nel cuore della foresta. Ben presto il medico scopre non solo che gli indiani hanno ragione, e che la produzione cartiaria provoca un pesante inquinamento da metil-mercurio nelle acque del fiume, ma anche che proprio l'avvelenamento della zona ha provocato la nascita di animali deformi e mostruosi, alcuni forse addirittura bambini umani mutati. Quando cerca di mettere in guardia le autorità locali e gli indiani dal pericolo che domina sulla foresta, è troppo tardi. Uno di questi mostri mutanti ha iniziato a braccare i protagonisti e li costringe ad una disperata fuga notturna verso un'improbabile salvezza.
Inusuale commento sonoro di Leonard Rosenman, uno dei pochi compositori ad aver portato le regole della dodecafonia nelle composizioni cinematografiche di Hollywood. Anche per questo non ha potuto lavorare un granché.
Un film che va visto cercando di usare l'immaginazione, nelle scene in cui vengono mostrate le creature voraci che affollano la foresta. La storia e i dialoghi sono efficaci e gli attori cercano di essere convincenti. Le ambientazioni sono splendide, anche se la geografia del Maine è ben diversa da quella che viene mostrata in questo film, girato nel Columbia Britannico.
Mediocre l'interpretazione della Shire, nota a tutti per essere stata Adriana, moglie di Rocky, ma anche sorella del regista Francis Ford Coppola e moglie del compositore David Shire.
Frankenheimer, solido mestierante del cinema d'azione anni '70 e '80, ce la mette tutta a non perdere per strada l'efficace tensione già presente nel romanzo di Seltzer. Ci riesce abbastanza bene, finchè non è costretto ad inquadrare i mostri.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta