Regia di David Mamet vedi scheda film
Mamet, nella sua prima fatica da regista, ci racconta la storia di una psichiatra, Margaret, all’apice del successo e con all’attivo la pubblicazione di un libro best seller, che, per aiutare un paziente, tale Bill, giocatore accanito, si reca nella casa dei giochi per incontrare Mike e cercare una transizione in favore di Bill. Qui viene a sua volta coinvolta in un tentativo di truffa nei suoi confronti, ma oltre che evitarlo sente la voglia di conoscere questo mondo parallelo e chiede a Mike se può continuare a studiarlo… per scrivere un libro sul comportamento di un imbroglione, ma in realtà perché ha una mente un po’ deviata e necessita di “luoghi oscuri per trattare affari scuri” ed è rimasta affascinata da Mike, con il quale ci va anche a letto. Rischiando si trova direttamente coinvolta in una truffa in cui ci scappa il morto e paga una bella cifra. In realtà il “pollo” da spennare era proprio lei. Ci arriva riflettendoci sopra e perché non convinta dalla comparsa di Bill. Indagando (con troppa facilità) sente i discorsi della banda di truffatori (che quarda caso parlano proprio del bidone tirato a lei) e vede che il morto è vivo. Attende di incontrare Mike non tanto per riavere i suoi soldi, né per vendicarsi, ma perché nella sua mente distorta esige di vedere umiliato l’uomo e poiché questi non la soddisfa lo uccide senza pietà. La trama, svolta bene, con numerosi ed adrenalinici momenti di suspense, scorre liscia, senza pecche (salvo quelle accennate) né momenti di noia. La protagonista, androgina, poco rassicurante, un’anti-eroina, offre una prestazione discreta, mentre formidabile è Mantenga, nei panni di Mike. Ma Mamet tira un bidone anche allo spettatore. Infatti, mentre la banda ha come regola fondamentale quella di non far del male, tanto da usare pistole ad acqua, com’è che tramite Bill fornisce alla psichiatra un’arma vera? Questo particolare infastidisce e rompe il senso di compliance nei riguardi di tutto il film.Normali sia scenografia, fotografia, montaggio e musica. Voto (per il bidone tentato allo spettatore) 6
Non invadente ed appropriata
Buona, ma non eccellente
Un Mike ben costruito e ottimamente interpretato, da vero professionista della truffa
Se doveva rappresentare un personaggio con le rotelle fuori posto e con la coscenza di una formica, c'è riuacita anche se non riesce a dare spessore espressivo
decisamente buono
buona recitazioe
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