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La città delle donne

Regia di Federico Fellini vedi scheda film

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La recensione su La città delle donne

di Baliverna
8 stelle

Devo dire che mi è piaciuto, sebbene sia partito un po' pessimista, per il fatto che molti lo considerano poco riuscito o uno dei minori esiti di Fellini. Innanzitutto è un film ricchissimo di avvenimenti, situazioni, personaggi, dal buon ritmo, che se non altro si guarda per vedere cosa succederà l'istante dopo. La produzione deve aver speso un mucchio di soldi per le scenografie elaborate e i trucchi. Notevole d'avvero ho trovato la fantasia del regista nel dipingere un'enorme varietà di avvenimenti, di ambientazioni sempre diversi e mai ripetitivi o banali. L'atmosfera è quella della vita reale, ma la logica degli eventi e dei personaggi è proprio onirica; molte cose succedono proprio come avviene nei sogni.
Al centro del film vediamo il personaggio di Mastroianni (come sempre alter ego del regista) a confronto con la figura della donna, e delle donne. Il protagonista sostanzialmente soccombe in continuazione sotto una donna dominatrice, forte, per ben che vada misteriosa e incomprensibile. Molte volte (specialmente all'inizio con le femministe), essa è sfuggente e inafferrabile. Il protagonista non riesce a parlarci, a farsi ascoltare, a farsi dire quello che vuole sapere; continua a correre dietro a questa e a quella senza cavare un ragno dal buco, facendosi anzi sbattere qua e là, chiamare e abbandonare un attimo dopo. La donna, a causa del femminismo, non ha raggiunto la parità con l'uomo, ma di fatto ora lo domina, e questo non ha la forza di farsi valere. Ho trovato molto riuscita l'ambientazione di confusione, affollamento e andirivieni della concrega femminista, che di nuovo assomiglia ai sogni. Riuscito anche lo scorcio delle donne hippy e le drogate che farfugliano le parole, come si vedeva spesso in quegli anni.
Nella seconda parte vediamo l'alter ego di Fellini confrontarsi col suo rapporto fallimentare con la moglie, che vede qui una donna profondamente delusa da un marito meschino, affetto da infedeltà e da incapacità di amare. Infine, il protagonista si rituffa nei ricordi dell'infanzia, vista come un felice tempo perduto.
E' un film non per tutti i gusti ma, se incontra la sensibilità dello spettatore, è proprio un'esperienza. A me piace assai più di altri film di Fellini considerati ottimi dai più (come "Giulietta degli spiriti").

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