Snaporaz, uomo di mezza età, scende dal treno su cui sta viaggiando con la moglie per seguire una donna misteriosa. Si trova dapprima in un albergo dove scatenate femministe tengono un tumultuoso convegno (di cui nulla capisce), poi nel castello di un certo Katzone, un santone dell'erotismo, poi in un tribunale dove le donne lo condannano e in un'arena in cui deve essere linciato. Fantasia sfrenata, iconografia di grande inventiva per quello che appare come il tentativo di esorcizzare una volta per tutte un fondamentale "tabù" felliniano: la donna. Ma, con un percorso faticoso e ingarbugliato, uno sforzo di scarso costrutto. Forse il film meno riuscito del regista.
La città delle donne è un sogno, il cammino circolare di un treno che entra sferragliando nel tunnel, fa il suo giro e torna da dove era partito. Come al Luna Park il tunnel degli orrori.
Tutto Fellini
Dopo aver visto "La città delle donne", fra i 20 lungometraggi narrativi diretti da Federico Fellini mi manca soltanto la visione di "Luci del varietà", il suo primo film diretto insieme ad Alberto Lattuada. "La città delle donne" l'ho tenuto alla fine, forse perché poco invogliato alla visione da quanto avevo letto, e in effetti dopo averlo finalmente… leggi tutto
Il treno entra in una galleria, e per Snaporaz comincia l’incubo: messosi sulle tracce di una misteriosa signora scesa a Fregene, si ritrova prima in un albergo che ospita un convegno di femministe invasate, poi nel mausoleo neodannunziano del fallocrate Sante Katzone, infine in un’arena dove viene processato per il suo comportamento nei confronti dell’altro sesso. Alla fine si… leggi tutto
Premesso che Fellini è ossessionato dalle donne (a mio parere esseri meravigliosi che rendono bello il mondo), questo film è una delle più grosse cavolate che io abbia mai visto. Mastroianni è eccezionale, ma la visionarietà insensata di questo film non sta nè in cielo, nè in terra. Il personaggio principale è un pazzo scatenato malato di sesso, e tutte le donne del film sono delle… leggi tutto
Tutto Fellini
Dopo aver visto "La città delle donne", fra i 20 lungometraggi narrativi diretti da Federico Fellini mi manca soltanto la visione di "Luci del varietà", il suo primo film diretto insieme ad Alberto Lattuada. "La città delle donne" l'ho tenuto alla fine, forse perché poco invogliato alla visione da quanto avevo letto, e in effetti dopo averlo finalmente…
Il film, di Mario Mattòli, è "Due notti con Cleopatra", Sophia ha vent'anni ed Ettore Manni ne ha sette di più. Siamo nel 1954 e lui è in questo momento uno degli attori più…
Nel 1980 Federico Fellini è ormai un regista affermato e venerato che si appresta ad entrare nella terza età, proprio in un periodo storico di drastici cambiamenti sociali, economici e di costume. Il mondo moderno e il capitalismo della Guerra Fredda muoiono per lasciare spazio alla post-modernità e al tardo capitalismo dello strapotere della finanza e…
La maggior parte dei critici e i fans di Fellini giudica La città delle donne il film meno riuscito del maestro ma a mio parere è quello in cui il naufragare nel suo mare di immagini oniriche è più piacevole senza porsi troppe domande, si sbadiglia certo ma si è anche travolti dal suo delirio psichedelico in un macrocosmo di donne di ogni genere, belle o brutte…
Dice Fellini: “È quello che avviene, mettiamo, durante l’inverno o in stagione brutta, quello che avveniva tanti anni fa, ma fors’anche oggi avviene specialmente nei piccoli paesi o nelle città di provincia. Mentre l’acqua scroscia e tira vento, in certi cupi pomeriggi o di notte. Si va al cinema, e si apre come una porta sull’impossibile,…
Film che comincia piano come una normale commedia all'italiana e poi si inerpica in un crescendo di stranezze che culminano nel delirio. Film fantastico surreale onirico simbolico in cui sono evidenti gli influssi sul regista della cultura lisergica. Film assolutamente da vedere per la sua originalità. Può essere interpretato dall'adulto o anche banalmente goduto per le sue…
Opera d'arte estremamente visionaria e giustamente premiata con tre Nastro d'Argento filmata da quel genio che risponde al nome di Federico Fellini. Il copione, tutt'altro che facile da seguire e costituito da una serie di deliri del protagonista, uno spaesato ma in palla Marcello Mastroianni, risulta scritto dal regista assieme a Bernardino Zapponi e al fido Brunello Rondi (di cui…
The Alan Parsons Project: un nome capace di evocare mistero, fascino ed eleganza coniugandoli con uno sguardo al futuro. Il Project nacque nel 1975 dall'incontro tra due menti geniali: il produttore e ingegnere del…
Se anche a voi piacciono le LOCANDINE, qui ne trovate "quasi" 140. Si alternano le mie preferite (ante 1960) alle più recenti e tutte riguardano film che hanno un solo elemento in…
Il treno entra in una galleria, e per Snaporaz comincia l’incubo: messosi sulle tracce di una misteriosa signora scesa a Fregene, si ritrova prima in un albergo che ospita un convegno di femministe invasate, poi nel mausoleo neodannunziano del fallocrate Sante Katzone, infine in un’arena dove viene processato per il suo comportamento nei confronti dell’altro sesso. Alla fine si…
Devo dire che mi è piaciuto, sebbene sia partito un po' pessimista, per il fatto che molti lo considerano poco riuscito o uno dei minori esiti di Fellini. Innanzitutto è un film ricchissimo di avvenimenti, situazioni, personaggi, dal buon ritmo, che se non altro si guarda per vedere cosa succederà l'istante dopo. La produzione deve aver speso un mucchio di soldi per le scenografie elaborate e…
Piu' che "La citta' delle donne" il Film mi e' sembrato un gran bordello : molte belle donne con un Mastroianni molto perso nel cercare di capire il senso ... del Film stesso.Comunque lo stesso lo si puo' tenere come Pellicola ma nella sezione "Futili Ricordi" non sotto la voce "Invendibile" !!! voto.5,5.
Questo Fellini non sono riuscito proprio ad amarlo. Il concetto di fondo è interessante senza dubbio, ma è la messa in scena che non ho gradito. E' talmente surreale, da limitare la comprensione del messaggio nello spettatore e, talvolta, tutta questa visionarietà, sembra fine a sé stessa. Perciò, "La città delle donne" mi è risultato noioso e per nulla affascinante. Tabellino dei…
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Commenti (3) vedi tutti
La città delle donne è un sogno, il cammino circolare di un treno che entra sferragliando nel tunnel, fa il suo giro e torna da dove era partito. Come al Luna Park il tunnel degli orrori.
leggi la recensione completa di yumeVoto 5. [31.08.2011]
commento di PPconvulso e avulso. tutto sommato insulso.
commento di kkk