Regia di Giuseppe Patroni Griffi vedi scheda film
Proprio ieri ci siam trovati a disquisire sull'invecchiamento buono o cattivo di certa scuola anni sessanta del cinema italiano, si parlava di Antonioni e la sua classe cristallina che secondo me affascina ogni giorno in più che si aggiunge a distanziare l'attualità allo stile di quegli anni, ad accentuare il tutto mi viene in aiuto Rai Movie con un film di Patroni Griffi che come autore di teatro funzionava mentre al cine "non dando" e i suoi film invecchiano male male male perchè di stile non ce n'è, c'è solo il tentativo di creare uno stile appeso alle impalcature del sipario, bellissimi costumi e scenografie naturali a Roma e dintorni ma i movimenti di Antonioni non ci sono perchè Griffi non li ha nel sangue come il maestro ferrarese nato e morto in un piano sequenza.
"Divina Creatura" è un film sugli anni venti che racconta il flagellato rapporto fra il dandy Terence Stamp, classe e stile da vendere ma passione e sgomento freddo e bianco come le fottute scogliere di Dover, e la bella Manoela scolpita nel fisico che definirei possente della Antonelli, bella come non mai ma le sue doti di attrice non sono sufficenti a dare passionalità e tono drammatico al suo personaggio e ciò che si ricorda di più sono ovviamente le curve, i dossi e il boschetto a cui conducono, stendiamo un velo pietoso sull'anonima presenza dei personaggi di contorno tra i quali Mastroianni cerca di stagliarsi ma la narrazione lo smorza ogni qual volta compare nel film.
Zabriskie Point è un cult che scatena pensieri e ricordi solo se nominato, questo cosa scatena? Le belle tette della Antonelli e le citazioni didascaliche di D'Annunzio e Moliere, ma nessuno le associa a sto film mentre Zabriskie Point e il film che porta il suo nome andranno insieme per sempre, non so se sia un accostamento pertinente fra i due film ma fra i due registi si.
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