Regia di Nikolaj Arcel vedi scheda film
Lo spiegone iniziale rivela subito tutti i misteri della trama, sciupandone il potere di suggestione, poi parte un discreto, scorrevole ma prevedibile intrattenimento avventuroso-fantasy con guerrieri, stregoni e giovani "difference-makers" in lotta per decidere il destino dell'Universo.
Fantasy messianico in cui nell'eterna lotta tra Luce e Tenebra, tra coraggiosi guerrieri mistici e oscuri stregoni, un giovane dal cuore puro e dalle straordinarie potenzialità, da nessuno comprese, può fare la differenza. In altre storie in cui ricorrono questi elementi il giovane si chiamava Artù, Frodo Baggins, Luke Skywalker; qui è Jack Chambers, interpretato da un ragazzino bravissimo, Tom Taylor, che rende con una maschera efficace il tumulto di una mente al tempo stesso allucinata e lucidissima, capace di non farsi sconvolgere dalle apocalitttiche rivelazioni che ha il dono di captare. Nel ruolo del "Pistolero", possente combattente per la Luce tormentato dal desiderio di vendetta, il divo Idris Elba fornisce una interpretazione altrettanto convincente, e il carismatico Matthew Mc Conaughey dà vita ad un villain sarcastico e agghiacciante col suo "Uomo in nero" votato alle tenebre, freddamente determinato ad annullare tuttto ciò che esiste. Gli effetti speciali e le scene d'azione sono ben realizzati, sulle orme di "Matrix" e "Wanted.Scegli il tuo destino". Gradevoli i siparietti moderatamente comici che giocano sul confronto del "pesce fuor d'acqua" proveniente da un altro mondo con la caotica società occidentale degli ultimi decenni, come accade in altri film come "I visitatori", "Star Trek IV. Rotta verso la Terra", "Highlander" (a tal proposito è una bomba la battutina del ragazzino che, alludendo alla violenza e all'onnipresenza delle armi nell'America moderna, dice al Pistolero delle lande selvagge che questo mondo gli piacerà un sacco). Note cattive: svelare sin dall'inizio la mitologia alla base delle storie della Torre Nera getta la suspense alle ortiche con colpevole leggerezza e toglie ogni dubbio e interesse allo spettatore, che non si chiede mai, come avrebbe potuto con una regia più scaltra, se il ragazzino sia suonato o viceversa un profeta. Ci si concentra unicamente sull'avventura, tra vagabondaggi in lande desolate, spostamenti da una dimensione all'altra e lotte furibonde, banalizzando e semplificando all'eccesso gli spunti offerti dall'originale letterario, per la desolazione di quanti lo hanno letto e amato. Per quelli come me, che non si sono abbeverati alla fonte letteraria, questo fantasy è un discreto intrattenimento, che poteva essere fatto meglio ma non dispiace. Voto 6.
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