Regia di Sandro Baldoni vedi scheda film
Un uomo rimane senz'aria; una donna compra un uomo al supermercato, ma è scaduto; due famiglie - una del nord e una del sud - si fanno la guerra. Letteralmente.
Tre episodi uniti insieme da uno stratagemma letterario funzionante, un filo rosso costituito dai racconti di un uomo alla figlia durante un viaggio in treno, racconti che prendono spunto dagli altri occupanti del vagone. La pellicola è il debutto di Sandro Baldoni alla regia e anche alla sceneggiatura (insieme a Johnny Dell'Orto e Federico Cavalli); un esordio promettente, con alti e bassi, ma senz'altro incoraggiante. La cosa più accattivante del film sono le soluzioni narrative tutt'altro che scontate, forse non facili per un pubblico medio e talvolta neppure agevoli da rendere per immagini, ma comunque ben assortite; fra i difetti vanno però annoverati una regia piuttosto acerba, un montaggio (digitale, di Vilma Conte e Dedè De Devitiis) disastroso nel terzo episodio e una direzione degli interpreti carente. L'unico a uscirne dignitosamente è in effetti Ivano Marescotti, mentre traballano tutti gli altri: Silvia Cohen, Flavo Bonacci, Gabriele Fantoni, Alison Forest, Alfredo Pea sono gli attori principali; in un ruolino di pochi secondi (con battuta) compare inoltre il giovane Stefano Accorsi, recentemente assurto alla celebrità grazie a uno spot-tormentone televisivo. Frecciatine di cronaca contemporanea (la guerra civile nell'ex-Jugoslavia che compare al tg) vanno a sommarsi a un finale che cita didascalicamente - non solo in senso metaforico, compare proprio la scritta - la strage dell'Italicus: pretestuoso, per quanto retto da più che nobili motivi. Baldoni tornerà tre anni più tardi sul grande schermo con l'altrettanto coraggioso Consigli per gli acquisti (1997). 3,5/10.
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