Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Pasolini sapeva far riemergere i fiori dagli abissi che la società borghese e cattolica avevano fatto fermentare seminando paura, mancanza di fede e insicurezza nel cuore delle genti.
La matrice della polemica e dell'anticonformismo che Pasolini aveva utilizzato per le sue azioni dovrebbe essere utilizzata in ogni epoca per stare al passo del cambiamento e attenti all'avanzata del potere, che sempre più organizzato e intelligente nuoce alla coscienza di chi rimane indietro, impedendogli di consapevolizzarsi del velo che gli copre la ragione. Se quando non c'è massa ci conformiamo, e se quando c'è massa ci individualizziamo, il potere non potrà mai avere piede sulla nostra coscienza. La massa dovrebbe servire a distruggere il potente in nome del debole e solo, e l'individualismo deve servire per staccarsi dalla massa che è facilmente gestibile. Questa è l'unica via di salvezza, ma dato che questa soluzione è utopica, saranno sempre pochi quelli che si salveranno. Ma non è utopica perchè impossibile da realizzare in senso lato, ma perchè la maggioranza è affetta dalla paura, che produce ignoranza, dall' insicurezza, che produce debolezza, e dalla mancanza di fede, che impedisce alla coscienza di accrescere. Solo pochi hanno il coraggio, l'amore e la sapienza di sacrificarsi per il prossimo; esse sono virtù di chi è consapevole che agendo in tale modo, salverà la propria anima, quella dei suoi fratelli e quella dei posteri. Per questo motivo saranno sempre in pochi a salvarsi, ma sempre per questo motivo, saranno in pochi a prendere coscienza di tale potenziale ed agire di conseguenza. Il potere ha piede perchè le genti gli porgono le mani, e ha testa perchè le genti gli porgono la coscienza, ed infine ha corpo, perchè le genti gli porgono la propria terra.
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