Regia di Rouben Mamoulian vedi scheda film
Ho rivisto il film dopo molti anni, poiché mi aveva molto colpito durante l'adolescenza: credo che regge ancora bene, per quanto un po' invecchiato da alcuni punti di vista. È il tipico melodramma hollywoodiano di ambiente esotico, fotografato in un ricco Technicolor, sulla storia dell'ascesa e della caduta del torero Juan Gallardo, sposato con la dolce Carmen, che tradira' con la donna fatale Dona Sol, prima di comprendere il suo errore. Dal punto di vista della narrazione, il film è coinvolgente anche se non proprio impeccabile: la durata di oltre due ore è piuttosto impegnativa, la trama scorre in maniera robusta, ma non mancano situazioni piuttosto enfatiche e personaggi caratterizzati in modo approssimativo (proprio la fatalona della Hayworth risulta uno dei più stereotipati e prevedibili). Del resto, la Spagna del film è ricreata ad uso e consumo dell'immaginario del pubblico americano dell'epoca, compresi certi tocchi kitsch che possono far sorridere oggi, dunque non ha senso pretendere un approccio più realistico in questa storia di forti passioni. Tuttavia, ciò che lo innalza al di sopra della media, a mio parere, è lo stile visivo del regista Rouben Mamoulian, particolarmente ricco nella composizione figurativa e nell'illuminazione ispirata alla pittura spagnola di El Greco, Goya e Velasquez. La fotografia a colori vinse un meritato Oscar e, se si riesce a reperire una buona copia del film, è ancora estremamente suggestiva, opulenta e sensuale, facendo della visione il vero soggetto del film, molto più della sceneggiatura che può apparire un po' ridondante. Nel cast Tyrone Power dimostra di cavarsela egregiamente e di poter sostenere in maniera adeguata un ruolo drammatico; al suo fianco il candore della giovanissima Linda Darnell, la sensualità prorompente della Hayworth, memorabile quando canta "Verde luna", e un valido contorno di caratteristi fra cui si possono ricordare un giovane e prestante Anthony Quinn e la star del muto Alla Nazimova nel ruolo della madre sofferente di Juan. Le scene nell'arena non sono molte, ma la scena che descrive il primo grande trionfo di Juan è davvero notevole a livello visivo; da notare anche il frequente ricorso all'iconografia religiosa. Per me un melo d'antan che merita la promozione, nonostante la critica l'abbia trattato con una certa sufficienza.
Voto 8/10
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