Regia di Joseph Sargent vedi scheda film
Tra i piccoli classici del thriller del decennio '70-80 un posto,a giudizio cinefilo,c'è anche per "Il colpo della metropolitana", uno dei non molti ruoli drammatici di Walter Matthau, che lo vede nei panni(comunque ironici,vedi la scena dei visitatori giapponesi e il finale) di un anonimo ufficiale di polizia che si ritrova a debellare un'organizzatissima banda di rapinatori che ha sequestrato un treno della metropolitana ed esige un lauto pagamento per non cominciare a far fuori gli ostaggi.Per la verità, l'azione non è il motivo portante del film:se si esclude la corsa finale del vagone verso un potenziale sfracellamento, e la resa dei conti tra i banditi, siamo dalle parti di un film di tensione psicologica,tra il capo dei delinquenti Robert Shaw e gli uomini della legge. Inoltre, curiosamente emerge maggiormente un caratterista di sicuro valore come Martin Balsam a dispetto della presenza di uno dei più sapidi interpreti del cinema di quegli anni come Shaw:immerso per buona parte nelle luci articiali che intermediano l'oscurità del metrò, è diretto abilmente dal non indimenticabile Joseph Sargent(responsabile anche del più brutto "Squalo" a memoria d'uomo,il numero 4).La chiusa sardonica fa il paio con l'intuizione dei nomi in codice dei malviventi,che si chiamano tra loro con i nomi dei colori, diciotto anni prima delle tarantiniane jene,e presto sugli schermi giungerà il remake,probabilmente più incline alla spettacolarizzazione,di Tony Scott,che vedrà Denzel Washington nel ruolo di Matthau e John Travolta in quello del capobanda criminale. Un discreto thriller,non un cult-movie,tuttavia.
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