Regia di Joseph Sargent vedi scheda film
“Il colpo della metropolitana” è un poliziesco tipico degli anni ’70 nella fotografia e nelle atmosfere. 4 malviventi molto diversi tra loro per indole e background, si impossessano di una vagone della metropolitana di New York, chiedendo il riscatto di 1 milione di dollari. Il problema sta nella tempistica molto ristretta: o si fa tutto in un’ora, compresa scelta del taglio delle banconote e relativo confezionamento, oppure si ucciderà uno dei diciotto ostaggi ogni minuto.
In un ambito in cui i polizieschi sono grandi se il ritmo è costante, in questa pellicola di Joseph Sargent del 1974, il ritmo è addirittura in crescendo. Dall’insediamento dei banditi, fino alla consegna dei soldi, arrivando alla ricerca dei fuggitivi, il film vive sulla serafica calma di un ottimo Walter Matthau (un tenente della polizia dei trasporti) in contrapposizione con una costante suspense che in alcuni frangenti somiglia all’ultimo Hitchcock. Il plot è molto ben congegnato (per quanto sia lacunoso – forse volutamente – nel raccontare come i 4 si siano conosciuti) ed in alcuni frammenti sembra azzardare un parallelismo tra tempo della visione e tempo della narrazione (un po’ alla “Mezzogiorno di fuoco”). Gli attori sono tutti bravi e la distribuzione del numero di pose è perfetta. Il film è teso e drammatico, ma Matthau riesce con l’ultima scena a far comunque sorridere come suo solito. Il modo di appellarsi dei malviventi ha ispirato Quentin Tarantino per il suo cult “Le iene”.
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