Regia di Nunnally Johnson vedi scheda film
Nunnally Johnson è stato un ottimo sceneggiatore della Hollywood anni Quaranta-Cinquanta, responsabile dei copioni di film come "Furore" di John Ford e "La donna del ritratto" di Fritz Lang, ma come regista non ha brillato particolarmente. Questo "The three faces of Eve" è basato sul resoconto scritto da due psichiatri su un caso vero di una casalinga dalla personalità multipla. È il classico "film d'attrice" che prende forza soprattutto dalla straordinaria interpretazione di una giovane e ancora poco conosciuta Joanne Woodward, che vinse subito un Oscar per questo film all'età di 28 anni e nello stesso anno, il 1958, divenne anche la moglie di Paul Newman. La sua performance è in grado di rendere in maniera accurata le tre diverse personalità di Eva White, ma andrebbe gustata in lingua originale per cogliere le differenze nell'impostazione vocale di ognuna delle tre diverse Eva. Per il resto, pur contando sulla pregevole fotografia del mago del bianco e nero Stanley Cortez, il film segue da vicino la storia vera ma non riserva particolari sorprese e in certe scene risulta un po' semplicistico, soprattutto nella scelta di un "lieto fine" che sembra non rispecchiare del tutto il vero andamento della storia. Nel cast buone prove anche di Lee J. Cobb nel ruolo dello psichiatra e di David Wayne, solitamente utilizzato nelle commedie sofisticate, nella parte del marito di Eva, ma lo spettacolo appartiene completamente alla Woodward e la statuetta fu meritata.
Voto 7/10
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