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I misteri di Shanghai

Regia di Josef von Sternberg vedi scheda film

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La recensione su I misteri di Shanghai

di Mr.Klein
8 stelle

Shangai come città per l’esilio dei piaceri,più che per il loro soddisfacimento.
Il fascino,ma la parola è riduttiva,che qui diventa respiro e quasi ricatto,sta nel languore malato in cui ognuno dei personaggi sprofonda.
E’ uno di quei film che rappresenta un genere a parte nel fonderli tutti e,contemporaneamente,contraddirli.
Shangai non è una città,ma un’anticamera del male,un’eterno,asfittico purgatorio dove si commettono altri peccati,ci si consuma e si scommette sul tavolo da gioco non meno che sulla vita.
La rapinosa bellezza visiva,le invenzioni che ne annullano le tentazioni di diventare teatro filmato,la fisicità invadente di tutti gli interpreti,tutto contribuisce a farne un memorabile pastiche di melò,noir,dramma grottesco.
Non si assiste solo ad un film,ma ci si affaccia ad uno spettacolo funereo offerto a chiunque,pur non immergendovisi,voglia sapere cos’è il vizio,comunque lo si voglia declinare.
Si può obiettare su quanto sia inopportuno presentare come motivazione per le macchinazioni di Mother Gin Sling la vendetta sentimentale,la passione uccisa dall’avidità,ma se cosi non fosse sarebbe solo una comune storia di regolamento di conti.
La singolarità del film sta anche,e soprattutto,nell’evitare miracolosamente la parodia involontaria cui questi personaggi si sarebbero sicuramente offerti,ma lo stupore nell’assistere ad alcune scene(di oltre sessant’anni fa,ma che sembrano girate ieri),come il Capodanno,che sembra quasi un ‘Apocalisse,e le povere ragazze rinchiuse nelle gabbie,cariche di una sensualità che all’epoca dovette irritare molti,hanno una tale potenza da riunirli tutti in un unico,sordo dolore,nessuno più innocente o colpevole dell’altro.
Resta la curiosità di sapere come sarebbe realizzato oggi,nella caparbia volontà di esporre e mostrare tutto,ma non sarebbe la stessa cosa:non avremmo questo scenario censurabile di anime in pena,nascoste e confuse con la folla,per poter uccidere o chiedere amore.

Su Ona Munson

Non si sa se definirla più affascinante o repellente,come tutte le umiliate e offese che per vendicarsi perdono tutto definitivamente. Quest'attrice assai sfortunata,suicidatasi ancora giovane,fa paura e suscita pietà con la sua emissaria del male,e porta in faccia il male che lei ha per prima subito.Un'avvoltoio che è stata una colomba.

Su Walter Huston

La sua faccia è meno singolare di quella del figlio,ma ha una diversa severità che rende bene il suo personaggio arrivista e senza pentimenti

Su Victor Mature

Persino lui riesce a non essere l'attore ridicolo che è quasi sempre stato:ma in alcuni momenti ci va pericolosamente vicino

Su Gene Tierney

Forse Gene Tierney non era una grande attrice,non nella misura in cui lo si può essere affrancandosi dalla propria prepotente avvenenza per cesellare un personaggio,ma questa creatura che ha percorso gli anni imperdibili del cinema americano(soprattutto ad opera di europei espatriati),si affida con impeto all'immaturità del suo personaggio,e ne difende tutto ciò che in lei c'è di sacrificabile.Con Alida Valli e Ava Gardner,la più bella donna del suo tempo

Su Josef Von Sternberg

Sternberg è il demiurgo che ogni tanto pesca nel gruppo la vittima successiva,con una padronanza sulfurea ma molto efficace

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