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Le campane di Santa Maria

Regia di Leo McCarey vedi scheda film

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La recensione su Le campane di Santa Maria

di steno79
6 stelle

Seguito di “La mia via” (Going my way), che era stato premiato da ben sette Oscar fra cui Miglior film, Miglior regia e Miglior Attore, sempre diretto da Leo Mc Carey e interpretato da Bing Crosby e Ingrid Bergman. E’ un perfetto “feel-good movie”, un film creato per scaldare il cuore e commuovere il pubblico americano nel difficile periodo del secondo conflitto mondiale. Bing Crosby interpreta ancora una volta padre O’Malley, un sacerdote cattolico canterino e ottimista che cerca di risolvere i problemi dei suoi parrocchiani e che si trova ad interagire con Suor Benedetta, una suora dalle convinzioni religiose più conservatrici, con cui troverà comunque un’intesa. Nel cast si nota anche la presenza di Henry Travers, l'anziano attore che farà l'angelo Clarence ne "La vita è meravigliosa" di Frank Capra l'anno successivo e che qui interpreta un ruolo in qualche modo analogo a quello di Potter (Lionel Barrymore) nel classico di Capra, anche se non si tratta di un vero "cattivo" perchè i toni sono molto più dolci e sfumati. Rispetto al film di Capra "Le campane di Santa Maria" risulta più invecchiato a causa di un prevalente registro narrativo fra l’edificante e lo sciropposo, che si accentua nella parte finale in cui si scopre che Suor Benedetta ha problemi di salute e deve partire per curarsi (sembra che il modello per il personaggio della Bergman fosse una vera suora che era la zia del regista Leo McCarey). Fra i due protagonisti Crosby appare sempre un pò fatuo e lascia il segno soprattutto quando canta, mentre la Bergman dimostra ampiamente il suo maggiore talento recitativo, pur disponendo di un personaggio più convenzionale del solito. Non mancano ardenti sostenitori come il critico francese Jacques Lourcelles che nel suo Dizionario del Cinema scrive “Le varie sequenze risultano profondamente unite fra di loro da un’ispirazione e da una finalità comuni: mettere in pratica una concezione sorridente della spiritualità e della bontà come catarsi permanente, come rimedio provvidenziale a tutti i mali fisici e morali dell’umanità”
VOTO 6/10 

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