Regia di Leo McCarey vedi scheda film
Padre Crosby e sorella Bergman, dopo aver superato le loro divergenze di vedute, risollevano le sorti di una scuola parrocchiale; il primo (che gira sempre in clergyman e cappello di paglia, incurante dell’assurdo abbigliamento) trova anche il tempo per far rimettere insieme i genitori separati di un’alunna e per esibirsi in alcuni numeri musicali. Non ho visto La mia via, ma mi sembra che questo sequel abbia una sua autonomia narrativa; più che altro mi aveva incuriosito la citazione straniante che ne viene fatta in Magdalene, e in effetti è un film che esemplifica alla perfezione l’immagine idealizzata della suora: banalmente edificante, stucchevolmente mieloso, smussa accuratamente tutti i contrasti e non spinge mai le situazioni fino a raggiungere il vero dramma. La presenza di Henry Travers (futuro angelo senza ali in La vita è meravigliosa, qui un surrogato di Scrooge prima e dopo la redenzione) può anzi suggerire un confronto diretto con Capra, di cui questa è una versione sempliciotta e aproblematica, con personaggi privi di spessore. A parte tutto ciò, ci sono inverosimiglianze marchiane: possibile che un ragazzino debba imparare a tirare di boxe da una suora (appositamente edotta su un manuale)? possibile che un malato di tubercolosi venga curato a sua insaputa, neanche fosse Scajola?
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