Regia di Leo McCarey vedi scheda film
Un film classico e che, grazie ad un sceneggiatura equilibrata, non scade nel melodramma stucchevole e nel sentimentalismo fuori maniera, comunque la storia è quella che è, e malgrado i rinforzi apportati, si pende ad sostenere il racconto per il suo verso, anche perché la regia è in mano ad un mestierante dalla cipolla a disposizione. Crosby è un attore giusto per una storia come questa, nel senso che il dolciastro sentimentale supera l’ironia, che viene inserita fra le riga; la Bergman è sempre grande, e non è mai stata la solita diva che vivacchiava fra le tracce del facile successo, che l’aveva sostenuta fino ad allora, quindi cerca di dare le dritte giuste al suo personaggio togliendolo dall’impaccio in certe scene incriminate ed indirizzate sul versante facilotto della commozione. L’attrice non tradisce il suo personaggio e la commozione non viene a meno, ma interpretata nella maniera più equilibrata possibile. L’attrice sotto contratto da altra major fu prestata a Zanuck per questo film.
una storia piagnona, ma che la scenggiatura è riuscita a riprenderla per i capelli
sa galleggiare in un personaggio come questo
diciamo pure che ha la stoffa della grande attrice e lo dimostra in qualunque situazione
il burbero dal cuore d'oro
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