Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Da un libro-intervista in cui quel mostro d’attrice di Piera Degli Esposti si confidava con Dacia Maraini, Marco Ferreri ha cavato un film discutibile. Incentrato principalmente sulla figura della madre di Piera, figura incarnante la totalità disinteressata e candida, voluttuosa e travolgente dell’Amore, interpretata da una grande Hanna Schygulla, è soprattutto il racconto di un gruppo di famiglia atipico visto dagli occhi della giovane Piera, filtrato attraverso la sensibilità dura della ragazza immersa nel proprio percorso di formazione, influenzato irrimediabilmente dall’immagine di questa madre assoluta, invadente, ingombrante. È, quindi, un complesso ritratto femminile che si articola apparentemente su due voci, ma che è in realtà un romanzo per voce sola che in teoria avrebbe dovuto narrare una valanga di cose.
Alla fine il film risulta lento e poco fluido, troppo ellittico e qua e là un po’ sciupato, e probabilmente Ferreri non era il regista più adatto alla versione cinematografica di una confessione così intima e smarrita, troppo impegnata all’autocompiacimento dei corpi nudi e del sesso (vera ossessione del regista) per dimostrare la stessa attenzione a tutto ciò che si muove nell’interno di Piera. Forse s’identifica con il padre, a cui Mastroianni conferisce certi toni vellutati molto malinconici. Certo è che non è il suo film migliore, e Loredana Bertè che intona la struggente Sei bellissima è una meteora. D’altro canto, bella la calda rappresentazione dei luoghi, infedele (la storia originale è bolognese, il film si svolge nell’arida Latina) ma adeguata.
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