Regia di Luigi Zampa vedi scheda film
Fiabetta di provincia, neorealista e romanzata, per intenderci alla Zavattini, anche se scritta da Piero Tellini; la Lollo e De Filippo (Eduardo) sono i nomi grossi in cartellone, ma troviamo anche Yvonne Sanson, Carlo Romano e pure Capannelle in una particina. Il cast è buono e si aggiungono pure le musiche di Nino Rota a conferire il giusto pathos; la storia è invece un po' troppo stiracchiata e non molto originale, anche se il tema non è semplicissimo da affrontare (siamo pur sempre nell'Italia dell'immediato dopoguerra) ed infatti la trama non fa che girare continuamente attorno alla questione della prostituzione, senza mai azzardarsi a definirla chiaramente come tale. Storia di miseria e buoni sentimenti, ma anche di personaggini vividi e sprizzanti simpatia (in tal senso particolare menzione va al don Andrea di De Filippo), Campane a martello non è affatto un brutto film, ma non lascia quasi segno del suo passaggio. 5,5/10.
Agostina fa la vita in città e manda i suoi risparmi al parroco del paesino dove è nata; quando torna però scopre che il parroco è morto ed è stato sostituito da don Andrea che, ignaro della provenienza del denaro, lo ha investito nella costruzione di un orfanotrofio. Agostina rivuole i suoi soldi, ma non si possono abbandonare i bambini per strada...
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