Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
Una storia parzialmente inventata ma che è più vera del vero.E non fa nulla per nasconderlo.Tornatore per il suo esordio col botto fa un film sulla camorra.Ha numerosi precedenti illustri in Italia:si può ispirare alla sceneggiata napoletana magari asciugandola di tutte quelle lacrime melodrammatiche che la popolano indefesse,può ispirarsi al grande cinema di denuncia di Francesco Rosi,può ispirarsi al solido cinema d'azione e di critica sociale degli anni 70 ad opera di Damiano Damiani.E invece no.Beppuccio guarda lontano,guarda oltre oceano,guarda alle grandi saghe della criminalità e quindi come non pensare al Padrino e al Padrino parte II di Coppola(il terzo all'epoca ancora non era uscito),al Leone di C'era una volta in America o anche al De Palma dell'espressionistico Scarface.E non si ferma solo al modello americano.Lo integra con quelle influenze nostrane di cui ho parlato prima evitando intenzionalmente connotazioni folkloristiche per dare vita a un ritratto a tinte forti di un boss della criminalità oganizzata napoletana.E se alcune soluzioni hanno il classico sapore melodrammatico della sceneggiata(vedi l'ultimo incontro del professore col suo ex braccio destro con annesso bacio della morte) il respiro di tutta l'operazione è molto più internazionale,E ,nonostante la lunghezza appassiona pur raccontando di commistioni politica -malaffare di cui oramai siamo perfettamente conoscenza.Ma fare un ripassino storico serve sempre.Il film è ispirato alla figura di Raffaele Cutolo,boss camorrista che si riconobbe a tal punto nella pellicola che cercò di farne bloccare la distribuzone e racconta sotto mentite spoglie molti avvenimenti poco chiari di quel periodo,compreso il rapimento dell'assessore regionale,fonte di molte ipotesi controverse sulle trattative Stato/terroristi.E considerando che Moro fu ucciso poco tempo pima per non aver voluto ufficialmente trattare con loro,fa ancora più pensare l'oscura vicenda di questo assessore e ancora oggi non è peregrino chiedersi perchè all'epoca fosse così importante,addirittura più del presidente del suo partito.Sinceramente non sono molto d'accordo nel glorificare la prova di Ben Gazzara:cerca di identificarsi nel personaggio fino alla mimesi assoluta,è assistito da un doppiaggio di ottima qualità ma la sua prova è artificiosa,il suo modo di gesticolare sovraccarico e lontano dalla napoletanità,sembra proprio quello che è.Un americano che scimmiotta il modo di muoversi di un napoletano.Sembra quasi un corpo estraneo in molte parti del film.Notevole il cast di supporto e notevole il senso di claustrofobia dato dal corridoio stretto e lungo in cui fruisce della sua ora d'aria il professore nel finale.Comunque un film di genere notevole,di respiro internazionale per lo stile in cui è realizzato in cui Tornatore riesce a coniugare mirabilmente usi,costumi e culture cinematografiche molto diversi tra di loro.....
non male
bravo
non male
ok
non me la sento di approvare la sua prova....
regia di polso anche se lo stile non è propriamente originale
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