Regia di Werner Herzog vedi scheda film
'Fata Morgana', benché sia del 1971, arrivò da noi solo dieci anni dopo: è un lavoro insolito e, sebbene appartenga all'anima documentaristica dell'autore bavarese, contiene uno dei suoi temi ricorrenti nell'arco della sua ultracinquantennale carriera cinematografica, ossia la natura e i danni causati dal passaggio dell'uomo su zone prima incontaminate.
L'opera in questione - terzo lungometraggio per il cinema - è strutturata in tre parti, 'La creazione', 'Il Paradiso' e 'L'età dell'oro', precedute da una sequenza dell'atterraggio di un aereo, ripetuta per otto volte e le lunghissime riprese di sterminati paesaggi africani, sono accompagnate da una voce narrante che legge passi del Popol Vuh, in combinazione con musiche che partono da Handel e Mozart per arrivare fino a Leonard Cohen.
Il mix di scelte stilistiche provoca un effetto straniante che mette a dura prova chi guarda - ogni tanto l'attenzione cala - ma l'esito complessivo è ampiamente positivo.
Voto: 7 (visto in v.o.s.).
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