Regia di Luciano Salce vedi scheda film
eccessivamente lunga questa doppia parabola ascendente e discendente di due fratelli gemelli all'opposto. anche l'istrionismo di uno dei nostri mostri sacri risulta eccessivo e in molti passi quasi insopportabile. a tratti s'intravedono le intenzioni e anche una certa ferocia, ma il tutto è annacquato da un blando bozzetismo tipico della sempre nostra ma tristemente più recente commediaccia. peccato perchè nel percorso schizofrenico dell'italiano che s'indigna per gli sprechi e il clientelismo e quindi dichiara guerra alla corruzione delle istituzioni pubbliche e religiose in perenne combutta e poi invece una volta entrato nel giro si rende conto di quanto possa essere vantaggioso usufruire dei poteri per arricchire il proprio malloppo in banca, magari all'estero, c'è tutta la nostra storia dalle fondamenta dello stato italiano a ora. ma tutto rimane a livello di scherzuccio, dove per dirla alla renè ferretti, si trasforma un manigoldo in un simpatico truffatore che pensa solamente a come cornificare la mogliettina con l'extracomunitaria di turno. troppa carne sulle braci, che ha fatto tanto fumo, per confondere le idee un pò confuse. certo che la cupa trasformazione finale col senno di poi, fa presagire scenari apocalittici impensabili, forse, al giorno d'oggi, e la moglie decide di allontanarsene per non partecipare(noi insieme a lei)alla catastrofe che il film faceva presagire e che già era in atto. peccato che per arrivarci sia dovuto passare quasi un'ora e mezza.
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