Regia di Sydney Sibilia vedi scheda film
Un discreto seguito per il film sulla "Banda dei Ricercatori". A conclusione dell'episodio precedente, i protagonisti, tutti "cervelloni" notevoli rifiutati dal mondo del lavoro tradizionale - un prodotto tipico dell'Italia degli ultimi anni - erano finiti chi in carcere, chi in disintossicazione. In questo episodio, la Banda si ricostituisce con lo scopo di aiutare un'ispettrice di polizia ad indentificare le formule chimiche delle "smart drugs", sostanze psicotrope che sfuggono alle classificazioni normative. In cambio otterranno un colpo di spugna sui loro precedenti penali, cosa particolarmente importante per il personaggio interpretato da Edoardo Leo, il quale sta per diventare papà. Questo episodio fa da preludio ad un terzo, poichè la storia rimane in sospeso, e si riduce ad una commedia d'azione sostanzialmente priva di quella valenza di denunzia sociale che aveva il prequel. Questo il maggior neo ad un film che comunque rimane divertente e godibile, ricco di riferimenti all'attualità, vivace e mai troppo volgare. Peccato per un'eccessiva "macchiettizzazione" dei personaggi ed per alcune stonature, concentrate per lo più nella parte conclusiva del film - l'utilizzo dei mezzi della Seconda Guerra Mondiale. Tra gli attori, apprezzabili Edoardo Leo; Stefano Fresi, in un ruolo di genio incompreso e personalità border-line; l'attore che interpreta Lucio, il classico "venditore" partenopeo, ovviamente "macchiettizzato". Gradevole, in particolare per gli spettatori romani, l'ambientazione del film, una Capitale dall'immagine un po' edulcorata, sempre alle prese con i suoi problemi atavici, multiforme ed avvolgente. Pur non gridando al capolavoro, rimaniamo in fiduciosa attesa del sequel.
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