Regia di Mark Waters vedi scheda film
Il ritorno del Babbo Natale "bastardo". Il protagonista ha ceduto ancora una volta ai propri istinti, e la sua vita è andata a rotoli; gli si presenta, però, l'occasione, però, di sfruttare la propria abilità criminale, entrando in una squadra di improbabili delinquenti formata da una donna che si scoprirà essere la madre e il nano del primo episodio. Obiettivo, la cassaforte di un'associazione di beneficenza che non redistribuisce l'intero ricavato della propria attività. Le cose non vanno come previsto, ma il protagonista - grazie anche all'influenza positiva del giovane comprimario del primo episodio, ora divenuto maggiorenne - ha un'altra occasione per redimersi. Questa commedia d'azione preserva lo spirito del primo "Babbo Bastardo", pur non apportando innovazioni di rilievo. I protagonisti si dimostrano essere ancora personaggi nichilisti, estremamente volgari, avidi, dediti ai vizi. E' introdotto il personaggio della madre del Babbo Natale, che si rivela ancora peggiore di quest'ultimo; tuttavia, dai loro dialoghi emerge la ricostruzione di due destini segnati in partenza da contesti di abbandono e degrado, e ciò spiega in parte l'origine di tale nichilismo. Il ritmo è serrato, la conclusione prevedibile. D'impatto l'ambientazione, una fredda Chicago ammantata di luci e colori natalizi tanto attraenti quanto "falsi". Tra gli attori, ancora bravi B.B.Thornton - prevedibilmente, un po' meno "cattivo" - e Tony Cox. Una commedia d'azione che può piacere a chi ha particolarmente apprezzato l'irriverenza del primo episodio; altri spettatori potrebbero trovarla un po' troppo volgare.
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