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A spasso con Bob

Regia di Roger Spottiswoode vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su A spasso con Bob

di obyone
6 stelle

 

scena

A spasso con Bob (2016): scena

 

"Bob mi ha salvato la vita. È così semplicemente. Mi ha offerto molto più di compagnia. Con lui al mio fianco, ho trovato una via e uno scopo che prima mi mancavano." (James Bowen)

 

 

Bob ci lasciava esattamente un anno fa, il 15 giugno. Era diventato una star senza fare il minimo sforzo. Artista di strada, modello, infine attore, Bob ha raggiunto il paradiso dei gatti dopo 14 anni passati col suo amico umano. Aveva conosciuto James per fame e curiosità. Si era intrufolato dalla finestra del sudicio appartamento di James, uno di quelli che i servizi sociali mettono a disposizione dei poveracci. James lo era, eccome se lo era. Sotto metadone, costantemente messo alla prova dell'astinenza e terrorizzato di morire con un ago nel braccio, come il suo amico Baz crepato sul marciapiede. Bob aveva fame e non sapeva che avrebbe ricavato ben poco da James, affamato pure lui e senza un soldo in tasca. Per fortuna che nello stesso edificio, poco più in là c'era una matta con i capelli rosa: vegana, certo, ma con un paio di scatolette di "animali morti" per gatti affamati rinchiuse nella dispensa. Era stata Betty ad appioppare a James il compito di sfamare e sterilizzare Bob. Li aveva costretti a familiarizzare. James non aveva avuto il coraggio di disfarsi del micio dal pelo rosso. Bob, senza saperlo, aveva salvato James, il suo amico umano, dall'autodistruzione. Dover pensare, finalmente, a qualcuno costrinse James a cambiare rotta, a guadagnarsi da vivere con la chitarra e poi con la vendita di giornali per le strade del centro. James ed il gatto appollaiato sulla spalla erano diventati celebri tanto da attirare curiosi, giornalisti, editori. James aveva finalmente raggiunto quel briciolo di consapevolezza nei suoi mezzi da lasciare il metadone e chiudere con la droga. Ci avrebbe pensato il fedele Bob a vegliarlo nel momento terrificante in cui il corpo si liberava delle tossine per chiederne di nuove.

Alla resa dei conti James non si era mai occupato di Bob, era stato il gatto ad occuparsi di lui. La luce alla fine del tunnel era quella riflessa dal "Tapetum Lucidum" dell'amico felino.

 

Luke Treadaway

A spasso con Bob (2016): Luke Treadaway

 

Peccato che se ne sia andato questo adorabile micio che nel film "A spasso con Bob" ha interpretato se stesso. Coccoloso, docile, composto, dignitoso, oserei dire inglese, Bob è il felino ideale per coloro che rimangono tiepidi (come me) alla vista dei mici. Sarà che la mia gatta salta come una cavalletta per tutta casa lasciando dietro di sé un'orda di danni, sarà che si lascia accarezzare di rado, fatto sta che ho realizzato quanto mi piacerebbe un gatto da coperta sulle ginocchia o da portare in giro sulle spalle, come Bob, appunto. Peccato che dopo la sua morte James Bowen, il suo "proprietario" sia stato accusato per aver sperperato il danaro raccolto sfruttando la celebrità del suo amico a quattro zampe. Bob il suo lavoro l'ha fatto in cambio di coccole, un po' di cibo e sciarpetta da esibire nelle giornate uggiose di Londra. Non ha chiesto altro. Speriamo che le accuse al suo padrone cadano nel vuoto e non macchino questa dolce favola metropolitana.

 

Ruta Gedmintas

A spasso con Bob (2016): Ruta Gedmintas

 

Roger Spottiswoode ha raccontato in "A street cat named Bob" la storia di due anime sole incontratesi per caso o per destino, due solitudini che si sono fiutate e poi scelte, due esseri viventi che hanno cambiato le loro vite in meglio. Tratto dal libro omonimo di James Bowen il film colpisce per l'umanità del vissuto, per la presenza scenica dell'imperturbabile gatto fulvo, per il sorriso della bella Ruta Gedmintas che ricorda parecchio quello di Olivia Wilde. Nel cast anche Joanne Froggat nel ruolo dell'idealista assistente sociale e Luke Treadaway la cui magrezza sul set era conforme al fisico debilitato e teso del tossico in astinenza. Da buon mestierante che ha avuto l'apice della carriera negli anni 90 con film mainstreet quali "Il domani non muore mai", "Il 6° giorno" ed "Air America", Spottiswoode si è lasciato condurre dai sentimenti e dal gatto senza strafare e senza cercare virtuosismi che non appartengono al suo curriculum, con ciò mettendo d'accordo consensi e botteghino. Ne è uscito un buon risultato, senza punte di melodramma e momenti strazianti che spesso fanno a braccetto con questo tipo di operazioni elegiache. Anzi, come direbbe mio figlio, alla fine il risultato è stato miciociviglioso.

 

Chili Tv

 

 

Mi sento come se la mia vita fosse stata privata di luce. Non lo dimenticherò mai.

(James Bowen)

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