Trama
Tonino Russo, di umilissima famiglia, è stato inserito nella camorra perchè si è dimostrato forte e sicuro di sè. A poco a poco abbandona le antiche amicizie e fa carriera nell'organizzazione criminale, suscitando gelosie e invidie presso gli altri guappi. Uno di questi tenta di ucciderlo, poi gli rapisce il fratellino per ricattarlo. Ma Tonino lo uccide in un duello rusticano. Poi si consegna alla polizia per evitare che il fratellino lo creda un eroe e lo segua sulla strada del crimine. Pasquale Squitieri dimostra una buona conoscenza del fenomeno camorristico, unita a una certa padronanza della regia nelle scene d'azione.
Recensioni
Uscito dal carcere dove aveva difeso ,ignaro, il boss don Mimmo (Vanel),l'onesto Tonino Russo (Testi) viene avvicinato dal camorrista Capece (Pellegrin) che gli fa fare una carriera lampo,dove e' compreso anche l'omicidio.Ma alla fine capisce che si deve fermare.Sicuramente uno dei migliori film di Squitieri che parte da una base simil-documentaria per arrivare al melodramma ,ma rimane anche un… leggi tutto
3 recensioni positive
Recensioni
Il percorso di Tonino Russo da sottoproletario dal sangue caldo a borghese ricco e violento è la graduale consapevolezza del contesto in cui si vive, è la conquista di un tenore di vita che una volta raggiunto non si vuole più abbandonare. Tonino comincia a perdere l’innocenza in carcere, quando difende un uomo che crede vecchio e incapace di difendersi da solo, senza… leggi tutto
1 recensioni sufficienti
Recensioni
Squitieri è agli esordi, dopo una coppia di western firmati sotto pseudonimo (William Redford), e ha a disposizione un discreto budget per realizzare una storia di malavita che va a inserirsi nel rigoglioso filone d'azione che attraverserà tutti gli anni '70 del cinema italiano. Pecca principale di tutta l'operazione: il ruolo di protagonista viene affidato a Fabio Testi, un uomo… leggi tutto
1 recensioni negative
Un bel film sulla criminalità organizzata, forse il primo di azione in assoluto di qualità, su quell’argomento in Italia.
Il regista, che a 34 anni non era ancora affermato, si può giocare il titolo programmatico, audace e rischioso per i tempi, per come pretende di descrivere in modo esaustivo un atroce malcostume. Questo è il suo merito maggiore, che oggi…
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Commenti (3) vedi tutti
Il primo grande successo di Squitieri,tra cinema di impegno civile.....e un'occhiata alla sceneggiata.
leggi la recensione completa di ezioNapoli tra malavita e sceneggiata, furore giovanile e un sistema che sostituisce lo stato.
leggi la recensione completa di tafoGrande Fabio Testi!
commento di lonestar