Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Se il passato ha portato a questo, il presente può dare una seconda possibilità, nel tragitto in macchina verso l'università, Isak e Marianne daranno un un passaggio lungo la strada a tre giovani; Sara (sempre Bibi Andersen), Anders e Viktor, che gli doneranno una prospettiva differente sul proprio vissuto complice anche la loro irruenza dovuta alla giovane età; Anders è un teologo, mentre Viktor ha una mente più razionale e scientifica, per questo litigheranno aspramente sull'esistenza di Dio; dacchè Sara metterà fine alla discussione con un sagace "Allora esiste o no?": L'esistenza di Dio non può essere decisa in una mera scazzottata e argomentazioni sulla sua esistenza si affastellano da millenni con fior fiore di filosofi che hanno detto la loro sulla questione; di sicuro è una strada che ad Isak non interessa e subito glissa quando verrà interpellato sulla faccenda dai due giovani, perchè per Bergman la risoluzione dei problemi non trova risposta nella trascendenza ma nell'immanenza, infatti la ragazza Sara che porta il nome oltre che una somiglianza marcata con la cugina che amava anni addietro, è la figura che tormenta sempre più frequentemente Isak in questo road movie metafisico basato sul concetto di tempo che scorre inesorabilmente.
Costellato da continui flashback, con scene marcatamente oniriche e visioni da incubo, l'esistenza di Isak pur essendo alle battute finali è un continuo divenire, la soluzione sembra speculare a quella del Settimo Sigillo uscito nel medesimo anno; l'anziano professore probabilmente non potrà fare nulla di più per sè stesso e la condanna della solitudine che lo attenderà, però ha ancora il potere di poter fare dono della sua esperienza di non-vita alle giovani generazioni, in primis il figlio che sta percorrendo la medesima strada e al contempo apprendere da Sara, Anders e Viktor come trovare pace si sè stesso abbandonandosi ai teneri e pacificati ricordi d'infazia, affrontando così serenamente il tempo rimanente concessagli.
Capolavoro assoluto del maestro svedese, Il Posto delle Fragole di pone come l'altra faccia della medaglia del Settimo Sigillo, se nel film precedente c'era la ricerca disperata del cavaliere di guadagnare tempo per cercare le rispsote ai suoi dubbi esistenziali, qui invece si tratta di accettare i propri fallimenti passati per cercare di vivere al meglio il poco tempo rimanente, Bergman visto sempre come un regista pessimista, in realtà in questo dittico offre un barlume di speranza ai personaggi che dovranno fare il sacrificio di sè a favore degli altri per poter trovare così una propria serenità interione nell'affrontare il momento del trapasso.
Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297
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