Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Isak Borg è un medico 78enne in procinto di ricevere una laurea ad honorem. Ma prima che questi intraprenda il viaggio verso l'Università di Lund, un angosciante incubo scuote Isak: sogna di ritrovarsi in un luogo sconosciuto in cui gli orologi sono privi di lancette (il tempo non ha più alcun significato?), mentre accanto a lui transita un carro funebre; la bara cade e si apre, lasciando emergere il braccio del cadavere, che si rivela essere proprio quello di Isak.
L'inquietudine provocata da questo sogno accompagna Isak e lo spettatore per tutta la durata del film.
Dopo uno dei tanti battibecchi con la governante, che lo conosce come una moglie (che invece è morta) ma con cui interagisce in maniera molto formale e distaccata, Isak si mette alla guida della propria auto verso Lund in compagnia della nuora Marianne, da cui viene accusato di essere solo "un vecchio egoista che non ha riguardo per nessuno".
Quello verso l'onorificenza diventa dunque un percorso di formazione per il vecchio medico, che, evidentemente ormai prossimo alla morte, si trova spinto a riconsiderare la sua vita e il suo destino, che possono tuttavia essere in minima parte cambiati nel poco tempo rimastogli a disposizione.
Lo aiutano a disconnettersi dalla sua natura di egoista, insensibile e indifferente tre giovani ragazzi incontrati lungo il viaggio, emblemi di vitalità, per quanto essi traggano la loro energia vitale da diversi sussulti interiori (una ragazza estroversa, un aspirante medico ateo e uno studioso di teologia), così come si rivelerà fondamentale l'evolversi del suo rapporto con la nuora Marianne, da cui scoprirà che il figlio si sente già morto proprio come lui e quindi gli appare destinato ad un'esistenza simile alla sua e a quella di sua madre, anch'essa gelida e scostante alla veneranda età di 95 anni. Ma il ruolo fondamentale nel processo di cambiamento interiore di Isak spetta alla visita ai luoghi della sua infanzia e giovinezza (appunto, il posto delle fragole) e i sogni e ricordi ad esse collegati: gli amori perduti o sprecati da Isak non hanno più importanza, anzi, sono stati probabilmente proprio loro a mutare Isak in un gelido pezzo di ghiaccio privo di capacità di comprensione ed empatia, ma non è ancora troppo tardi per recuperare gli affetti e riuscire a pensare ai periodi felici dell'infanzia prima di dormire un sonno che sarà finalmente privo di incubi...
Estremamente lucida, mantiene l'equilibrio in una storia continuamente sospesa fra sogno, ricordo e realtà.
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