Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Il prof. Isak Borg (Sjostrom) sta per recarsi a Oslo dove lo attende il suo giubileo professionale. La vigilia del viaggio è funestata da una serie di sogni dal significato sinistro, con un evidente simbolismo di morte. Il professore decide di partire in auto con la nuora: il viaggio che affronterà si trasformerà in un viaggio nella memoria, nei luoghi dell'infanzia (il "posto delle fragole" del titolo), con incontri (tre autostoppisti, una coppia in piena crisi) che lo aiuteranno a rivedere gran parte del suo tragitto esistenziale.
Bergman spinge a fondo sul pedale dell'inconscio per costruire un film che mette in fortissimo contrasto l'immagine pubblica e quella privata del protagonista. Scandito da una dimensione onirica girata in chiave espressionista e di impatto potentissimo, il film fece incetta di premi, tra i quali quello al protagonista, quel Victor Sjostrom di cui lo stesso Bergman fu allievo.
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