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L'uomo di Aran

Regia di Robert Flaherty vedi scheda film

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La recensione su L'uomo di Aran

di Antisistema
10 stelle

Più che un'isola Aran è uno scoglio in mezzo al mare dimenticato da Dio, situato nella zona nord occidentale dell'Irlanda e per questo flaggellato dalle impetuose correnti Atlantiche, che rendono la sopravvivenza in questo luogo brullo ed insospitale, una continua lotta giornaliera. Il segreto della vita umana su questo scoglio è l'adattamento, mostrando come la versatilità dell'essere umano consenta a quest'ultimo di adattarsi ad ogni posto, anche in un luogo angusto, colpito da onde altissime, sferzato da forti venti e con un terreno fatto solo di dura roccia. 

Questo documentario di Flaherty diventa quindi un elogio verso l'ingegno dell'uomo, il quale si adatta alle circostanze del posto traendo da esso il massimo grazie anche ad una comunità isolana che fà squadra tra i suoi componenti, dove ognuno ha specifici compiti che deve eseguire al meglio e senza alcun margine di errore, pena la morte di tutti. Il regista sceglie di focalizzarsi in particolare su una famiglia composta da un padre pescatore, una madre e un figlio maschio, ritranendoli nelle loro attività quotidiane. 

 

La pellicola inizia e si conclude nel medesimo modo, madre e figlio attendono con forte trepidazione il ritorno dalla pesca della barca a remi degli uomini che sono usciti nel procacciarsi del pesce, alimento indispensabile per gli isolani e per l'economia del luogo, visto che non c'è molto altro di cui sopravvivere. 

Flaherty dedica spazzoni del suo documentario, alle varie attività quotidiane a cominciare dal lavoro di rammendo delle reti necessarie alla pesca, al complesso procedimento per ricavare olio combustibile da uno squalo catturato per alimentare le lampade, passando per una faticosa spaccatura delle rocce per immettervi della terra in esse per coltivare delle patate (non sapevo che con le tecnologie dell'epoca l'essere umano fosse riuscito a coltivare anche nella dura "roccia") ed infine ci si concentra sul bambino che ripara la barca forata con l'ausilio del catrame. C'è una social catena che lavora e s'industria per rendersi utile in questo luogo brullo e sfiancate, ma alcune volte s'è costretti a fare delle scelte incoscienti in apparenza, ma necessarie alla vita come andare a pesca ben sapendo che di li a poco arriverà una tempesta. 

 

La sequenza quotidiana più d'impatto sicuramente riguarda la pesca da oltre un centiaio di metri d'altezza praticata dal bambino con l'ausilio di un sottilissimo filo. Il verticalismo frastagliato delle rocce scoscese, mette bene in risalto la precarietà dell'esistenza umana in un luogo che non concede il minimo errore, il quale potrebbe rivelarsi fatale. 

Connotati epici assume la caccia allo squalo con rimandi quasi letterari, dove la sopravvivenza dell'uomo, dipende dalla sua vittoria contro forze arcane della natura. In verità l'"uomo" di aran, è un essere che vive in simbiosi con la natura e la rispetta, sentendone il battito ed andando a tempo con il ritmo imposta da essa, così riesce ad affrontare anche le imprese più titatiche, come il rientro sull'isola tra onde altissime (io li davo per morti) e scogli nascosti che se colpissero la barca, sancirebbero la fine di tutti. 

Tutti i rematori sulla barca si muovono con medesimo ritmo nella vogata dei remi e i loro spostamenti sono calcolati al centimetro, in modo da arrivare sulla piccola piana che funge da riva con il giusto tempismo, per scendere prontamente prima che arrivi un'altra onda gigante a colpirli. 

Un elogio alla capacità dell'uomo di riuscire ad adattarsi in ogni luogo e a sopravvivere anche nelle condizioni più avverse, L'Uomo di Aran ancora oggi a distanza di oltre 80 anni, riesce a colpire lo spettatore per il suo forte impatto visivo ed il suo sguardo su un luogo lontano nel tempo e nello spazio. Meritatamente vincitore della Coppa Volpi come miglior film straniero a Venezia. 

 

locandina

L'uomo di Aran (1934): locandina

 

Film aggiunto alla playlist del capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297

 

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