Regia di Robert Flaherty vedi scheda film
Un unicum nella storia del cinema. Proprio quando l'eta' d'oro delle avanguardie era oramai terminata, Flaherty opera una sintesi storica di formalismo sovietico e naturalismo nordeuropeo, creando un magnifico ibrido di documentario e finzione, realismo e poesia, quotidianita' ed epos. Un'opera di grande fascino visivo e sonoro, che, nonostante l'aderenza alla dura realta' di tutti i giorni, finisce per rivelare un'anima metafisica: nella rappresentazione dello scontro eterno tra l'Uomo e la Natura traspare un qualcosa di sovrannaturale, di mistico, di divino. Memorabile il personaggio della laboriosa e tenace mamma Maggie.
Con la macchina da presa, segue il moto perpetuo della natura (le onde) e i continui movimenti degli uomini per adattarsi alle sue bizze. Il montaggio convulso di alcuni passaggi del film e' fortemente debitore dell'esperienza russa degli anni 20. Quello di Flaherty e' un linguaggio che passa con disinvoltura da toni aspri e movimentati ad altri piu' lirici e pacati
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta