Regia di Anthony Asquith vedi scheda film
Frivola ma gradevole commedia di costume suddivisa però in tre incostanti capitoli: fiacco il primo, divertente il secondo, spumeggiante il terzo. Il gioco delle coppie (d'attori) funziona per due terzi, complici l'aspetto raffinato, l'itinerante mobilità, i suggestivi scenari europei e la proverbiale spruzzatina di british humour. Curiosi alcuni sovvertimenti tra nazionalità degli attori e quelli dei ruoli interpretati: Jeanne Moreau distinta lady inglese, Alain Delon scugnizzo (!) seduttore, Omar Sharif partigiano yugoslavo, ... Un lussuoso dolcetto da degustare con il mignolo sollevato ed un pizzico di divertito snobismo.
Fa sorridere per la sua calcata petulanza da conservatrice snob. La parentesi romantico-partigiana di hemingwayana memoria (vedi "Per Chi Suona la Campana"), sebbene difetta in plausibilità, grazie alla sua classe ed valido supporto del partner garantisce quel minimo di fascino necessario per inebriare lo spettatore.
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