Regia di Anthony Mann vedi scheda film
Un buon giallo che parla del problema dell'immigrazione tempoanea dei braccianti agricoli del Messico negli Stati Uniti quando è il tempo del raccolto.
Come accade adesso anche qui in Italia, questa migrazione stagionale è regolata da una speciale convenzione che, se applicata pedissequamente, non permette di rispondere equamente agli effettivi bisogni, e soprattutto di soddisfare tutte le richieste di ingresso.
Di conseguenza, sono molti i clandestini che si affidano ad avventurieri senza scrupoli per varcare la frontiera. Dopo essere stati sfruttati e derubati, quando non servono più perchè il lavoro per quella stagione è terminato, i braccianti vengono poi uccisi dagli stessi uomini che li hanno reclutati al fine di non lasciare tracce dei loro misfatti
Per poter compiere indisturbati queste esecuzioni sommarie, i sorveglianti hanno formato un'associazione che le polizie dei due paesi cercano di sgominare, affidando l'inchesta a due agenti, Jaxk Barner e Pablo Rodriguez.
Questo il plot narratio di un racconto che Mann riveste di immagini davvero straordinarie. L'uso del grandangolo è infatti strabiliante poichè contribuisce ad aumentare la profondità del campo, e al tempo stesso a creare un poderoso effetto di affollamento quasi soffocante: fondamentale il contributo di John Alton, l'operatore prediletto da Mann che riesce a creare sempre la giusta atmosfera e a rendere addirittura memorabili alcune sequenze (come l'inquadratura deformata della trebbiatrice che arriva a coprire quasi tutto lo schermo portando così in assoluto primo piano la forza devastante del suo disco rotante).
Primo film girato da Mann dopo la serie di thriller prodotti dalla Eagle, i "Mercanti di uomini" è un film documentaristico di grande effetto visivo dove, accanto alla celebrazione della industriosità della manovalamza messicana, si trovano anche indimenticabili sequenze di violenza notturna.
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