La recensione su Io e mia sorella

Io e mia sorella (1987): Carlo Verdone, Ornella Muti

Io e mia sorella (1987): Carlo Verdone

Io e mia sorella Italia 1987 - la trama: Carlo suona l’oboe in un orchestra, vive a Spoleto con Serena la moglie violoncellista nella stessa orchestra, un matrimonio sereno, senza eccessivi picchi, una vita placida e tranquilla. All’improvviso l’anziana mamma muore ed al funerale arriva dopo cinque anni di lontananza Silvia sua sorella minore, esuberante, inquieta, scapestrata e molto sensuale, il suo arrivo porterà il caos nella vita di Carlo, minando il suo ménage familiare. La recensione:Io e mia sorella uno dei migliori successi commerciali di Carlo Verdone, una delle gemme più risplendenti del suo cinema degno erede della commedia italica. Un film anche sentimentale, diretto in modo leggero ed aggraziato, scherza su temi importanti, come la morte della madre, in chiave ironica e malinconica insieme. Eccellenti i tre protagonisti Carlo, la sorella Silvia interpretata magistralmente da Ornella Muti qui oltre che bellissima anche brava, come nel capolavoro di Mario Monicelli “Romanzo popolare” e “la stanza del vescovo” di Dino Risi, tratto dal popolare romanzo di Piero Chiara ed infine Elena Sofia Ricci nel ruolo di Serena la moglie, indimenticabile in un altro importante ruolo la moglie di Silvio Berlusconi, Veronica Lario nel film fatto scomparire dopo uscita in sala del film di Paolo Sorrentino “Loro 1 e 2”. Dopo il successo in sala, Loro non è mai stato programmato in televisione, editato in tutto il mondo in dvd, ma non in Italia e nessuno lo ha fatto notare, a volte si dice il peccato, ma non il peccatore, ai posteri l’ardua sentenza ed il giudizio su questa “non scelta”. Importanti anche i personaggi minori nel film, che insaporiscono una minestra gia’ gustosa. Nel suo insieme emerge il sapore ed il paradosso burlesco ilare e comico dei legami del sangue. Fu un passaggio epocale per Carlo Verdone, un maturo cambio di rotta dopo i personaggi macchiettistici del suo brillante esordio nel cinema dopo la televisione “Un sacco bello” del 1980 e “Bianco rosso e verdone”. Carlo Verdone con questo film ed il successivo “Compagni di scuola” maturò un cinema più impegnativo ed attento alla storia ed al suo sviluppo, non solo risate sardoniche, ma vera e finissima introspezione psicologica. Io e mia sorella sceneggiato magistralmente da Verdone stesso con Benvenuti e De Bernardi, ambientata a Spoleto e nella trasferta a Budapest, illuminata dalla fotografia di Danilo Desideri, suo collaboratore ed uomo di fiducia in molti suoi film. In sintesi la caratterizzazione di tutti i personaggi è magnifica, l’inizio di un suo nuovo ciclo più maturo e riflessivo, che sfocia in un finale bellissimo ambientato in Inghilterra, nel quale due fratelli dal carattere opposto capiranno il legame del sangue che li lega, purtroppo questo sarà la pietra tombale sul fallimento del suo matrimonio, quando Serena la moglie abbandonerà il marito......e la sorella in un mesto biglietto di addio sulle note sui titoli di coda della canzone di Chris Rea “ Loving you again”. Quello che rimarrà impresso nello spettatore di questo lavoro rimane la figura da imbranato dal cuore buono di Carlo Verdone al solito ansioso ed ipocondriaco ed il fascino di Ornella Muti un dolce uragano di bellezza, trascinante ed entusiasmante. Voto 8 Interpreti e personaggi Carlo Verdone: Carlo Piergentili Ornella Muti: Silvia Piergentili Elena Sofia Ricci: Serena Mariangela Giordano: Nadia Galeazzo Benti: avvocato Sironi Tomas Arana: Gábor Veronica Lazar: giudice dei minori Maurizio Fardo: Rinaldo, ex marito di Silvia Massimo Vanni: Livio, il motociclista