Regia di Giuseppe Colizzi vedi scheda film
Terzo ed ultimo capitolo di una trilogia cominciata due anni prima con Dio perdona... io no! e passata quindi per I quattro dell'Ave Maria dell'anno precedente. Il western 'addolcito' di Colizzi parte di nuovo dalla coppia Spencer/Hill, aggiungendo qui spalle del calibro di Strode e Stander; meno presenti del solito i riferimenti alla saga di Sergio Leone (la cosiddetta trilogia del dollaro) e meno consistenti i personaggi stessi. Se in Leone i protagonisti erano individualisti e nei primi due capitoli di questa trilogia di Colizzi trionfavano invece la solidarietà e l'amicizia, qui addirittura si può notare come l'unione faccia la forza di tutta la trama: quasi non c'è spazio per scene che coinvolgano solo uno dei protagonisti. Un altro espediente utilizzato da Colizzi per 'smussare' gli spigoli del genere sono le scazzottate, che spesso si sostituiscono alle ben più sanguinose sparatorie; in questo terzo episodio però si alzano le mani meno spesso che in passato. Meno convincente dei primi due capitoli della trilogia, ma non un brutto lavoro.
Un pistolero ha trovato rifugio in un circo; alcuni banditi gli stanno alle calcagna ed arrivano ad uccidere un trapezista. A quel punto il pistolero rimette in piedi il suo manipolo di uomini senza scrupoli per compiere la vendetta.
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