Regia di Larry Peerce vedi scheda film
Quando un banalissimo viaggio in metropolitana si trasforma in un incubo claustrofobico
Con il pretesto di raccontare le gesta di due balordi che assaltano in piena notte un vagone della metropolitana di New York, terrorizzando e sottoponendo a vere e proprie vessazioni un gruppo di persone, il film riesce anche ad essere una lucida e ficcante critica verso la società americana, sempre più cinica, meschina e indifferente alle altrui sofferenze. Anche se a tratti leggermente schematico nella caratterizzazione dei ruoli e dei singoli eventi, riesce comunque a creare una forte empatia con la storia (cruda e molto realista) e con i personaggi: la sensazione di tovarsi in quel vagone a subire soprusi e umiliazioni si percepisce tutta, cosi come il senso di fastidio nel constatare la quasi totale mancanza di solidarietà e coesione tra i passeggeri: ognuno pensa per sé, al proprio orticello, e non si scompone finchè non è toccato personalmente. Eccellente sotto l’aspetto formale e nel dosaggio della suspense, così come su quello del comparto attoriale, dove svetta l’interpretazione disturbante e paranoica di un’allora esordiente Tony Musante. Quel finale amarissimo è un vero e proprio schiaffo alle nostre coscienze. Da recuperare e valorizzare.
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