Regia di Jack Cardiff vedi scheda film
Dark Of Sun (ma è conosciuto anche con un altro titolo: The Mercenaries)
e' un film che reputo possegga un grande potenziale nella
storia, che pero' e' indebolito da una serie di sbavature in fase
di sceneggiatura. Il film si inserisce nel sotto-filone del cinema
coloniale, cioè, ambientato in Africa, quando molti stati erano ancora
colonie di paesi europei. Il protagonista e' un militare, nella
fattispecie un mercenario - interpretato da Rod Taylor - il quale viene
inviato dal governo centrale congolese ad evacure la cittadina di Port
Reprieve, attaccata dai ribeli Simba e, soprattutto, a recuperare un
carico di diamanti grezzi per un ammontare di 20 milioni di dollari. Il
suo braccio destro e' un militare locale, Ruffo (Jim Brown) suo
vecchio amico. I due soldati partono con un gruppo scelto di mercenari
regolari a cui capo vi e' un ex ufficiale nazista (Peter Carsten), il
quale cerchera' di rubare i preziosi diamanti uccidendo il personaggio
di Jim Brown e scatenando la vendetta di Rod Taylor. Jack Cardiff -
gia' regista di seconda unita' di alcuni film di John Ford - gira
un film dotato di gran senso del ritmo e dell'azione, soprattutto
molto crudo per gli standard dell'epoca: Cardiff mostra tutta la
ferocia delle lotte intestine tra le fazioni del paese (i governativi ed i
ribelli), viste come autentiche guerre tribali, dove scudi e lance sono
sostituiti dai fucili mitragliatori.
Il protagonista Rod Taylor, spietato mercenario.
Mi e' piaciuto, per esempio, il fatto che i mercenari si muovano lungo il paese
attraverso un treno appositamento blindato ed armato, dando vita anche ad una riuscita
sequenza di attacco aereo; cosi' come funziona benissimo tutta la
parte relativa all'assalto notturno del villaggio assediato dai
ribelli, dove Taylor ed i suoi uomini debbono recuperare i mezzi ed il
carburante per la fuga. Ora, io ho visto la versione in lingua italiana
del film (che va cercato appositamente, in quanto assente sul mercato home
video) ma ho avuto l'impressione che il film stesso abbia subito dei
tagli netti, specialmente nelle scene piu' violente (e parliamo di un
film che contiene violenze fisiche di ogni tipo), poiche' molte di
queste scene appaiono come troncate a meta', quasi le si fosse volute censurare.
Cosi' come non capisco la presenza del personaggio della sempre bella Ivette Mimieux
(che aveva gia' lavorato con Rod Taylor nel film The Time Machine), nei
panni di una colona soppravissuta, la quale non ha un vero e proprio scopo
nell'economia della storia, a parte entrare in simpatia con lo stesso
protagonista. La parte di film che mi lascia maggiori dubbi e',
pero', quella finale, nella quale Taylor rincorre ed uccide
l'ufficiale tedesco ladro ed assassino: anche in questo caso la
sequenza e' girata benone, con Taylor che furibondo si lancia
all'inseguimento del colpevole con una jeep dentro al greto di un fiume per poi
proseguire con un feroce corpo a corpo. Sono gli improvvisi scrupoli di
coscienza successivi alla vendetta che stonano con il personaggio (che si
fa mettere agli arresti), ripeto, un mercenario abituato a combattere e,
di conseguenza, ad uccidere per mestiere: e tutto questo, si intuisce nel film,
per non avere una pessima influenza sui propri uomini, anch'essi
mercenari abituati alla loro professione. Da questo punto di vista,
ritengo piu' riuscito un altro celebre titolo dello stesso genere: I
Quattro dell'Oca Selvaggia, dove alla fine Richard Burton si vendica
dei compagni morti senza troppi preamboli o scrupoli di sorta. Volendo cercare
altri eventuali pecche, ritengo un po' forzata (forse anche banale) la scelta, come
villain, del "solito" tedesco" che per forza deve mettere in atto i "soliti" biechi
propositi, nonchè la sua "solita" origine nazista. Dark Of The Sun, dunque, è un
buon film d'azione, ma con alcune imperfezioni senza le quali sarebbe potuto essere
un dramma bellico e d'azione memorabile.
Il fiammeggiante poster originale del film.
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